Via libera al Dl «Cura Italia». Conte: «25 mld per imprese e famiglie». Gualtieri: più soldi a chi va al lavoro in sede
Con il decreto «offriamo anche sul terreno economico un modello italiano» per l’emergenza. «Attiviamo flussi per 350 miliardi»
di Nicola Barone
3' di lettura
«Il governo è vicino alle imprese, i professionisti, le famiglie, alle donne e gli uomini, i giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene più alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra». Dice così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il disco verde dal Consiglio dei ministri al decreto legge con le misure economiche per il contrasto del coronavirus, il cosiddetto Dl «Cura Italia». È il ministro Roberto Gualtieri ad annunciare tra le misure gli «stop ai mutui casa per i lavoratori autonomi e per chi perde il lavoro», e anche di dare «più soldi in busta paga a chi si reca al lavoro in sede».
«Attiviamo flussi per 350 miliardi»
Si racconta «davvero orgoglioso» il presidente del Consiglio, perché «partecipe di questa grandiosa comunità che ho l'onore di guidare in un frangente così delicato e complesso della sua storia. Tanti italiani sono in trincea negli ospedali, nelle fabbriche, nelle farmacie e i supermercati, tanti sono a casa ma non sono inerti. Li sostengono da un balcone o da una finestra, cantano con loro». Il messaggio è di speranza per i cittadini verso un futuro incerto, prima di tutto il resto. Con il decreto «offriamo anche sul terreno economico un modello italiano. Per fare fronte a questa grande emergenza mettiamo in campo qualcosa come 25 miliardi di euro a beneficio del sistema economico italiano e attiviamo flussi per 350 miliardi», aggiunge il capo del governo al termine della riunione dell’esecutivo durata due ore. È presto per valutare con appropriatezza le conseguenze dell’allargamento dell’epidemia. Un punto ciò malgrado viene rimarcato in premessa da Conte. Ovvero che si tratta di «una manovra economica poderosa, non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un'alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese famiglie lavoratori».
«Decreto non basta, poi ingenti e rapidi investimenti»
«Siamo consapevoli che non basterà» il decreto anti coronavirus, di questo è convinto Conte. Tuttavia «il governo risponderà presente anche domani; dovremo predisporre misure per il tessuto economico e sociale fortemente intaccato» dall'emergenza «con un piano di ingenti investimenti con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima».
«Ue ci segua, primi segnali sono importanti»
Naturalmente dall’Italia si aspetta un cambio di passo nella strategia continentale (e non solo) di reazione a quanto sta accadendo. «L'Italia è in prima fila, dobbiamo sostenere gli Stati, facendo tutto quello che serve per aiutare i nostri cittadini. La partita europea va giocata a viso aperto con spirito di collaborazione e una strategia condivisa di solidarietà vera, effettiva: confidiamo che tutti gli altri Stati membri ci seguiranno».
Utilizzato tutto il limite di indebitamento netto
Più nel merito delle azioni contenute nel decreto entra il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. «Abbiamo deciso di utilizzare tutto il limite di indebitamento netto autorizzato dal Parlamento per questo primo intervento e che si articola su cinque assi, il primo è quello di un finanziamento molto significativo per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile, e gli altri soggetti pubblici che sono impegnati nell'emergenza, e sono risorse per quasi 3,5 miliardi». Il provvedimento, come spiegato ai giornalisti, destina anche 10 miliardi di sostegno all'occupazione e ai lavoratori.
Salari, famiglie, autonomi
Per questo ambito di intervento è il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo a fornire tutte le specifiche. «Gli interventi saranno sia di ammortizzatori sociali, con il Fondo di integrazione salariale che viene incrementato di 1,3 miliardi e la casa in deroga per tutti i datori di lavoro, che ne potranno usufruire anche con un solo dipendente, con uno stanziamento di 3 miliardi e 300 milioni. C'è una misura importante per le famiglie: il congedo parentale speciale per 15 giorni, che potrà prevedere in alternativa la possibilità di utilizzare un bonus baby-sitter di 600 euro: lo stanziamento è di 1,2 miliardi con ulteriori risorse per tutto il personale del Ssn, che avrà un bonus baby-sitter speciale proprio per aiutarli in questo periodo di forte impegno. Allarghiamo anche la possibilità di usufruire dei permessi previsti dalla Legge 104 che, per marzo e aprile, passeranno da 3 a 12 giorni. con uno stanziamento di 500 milioni». Ancora, «per gli autonomi e i liberi professionisti in questo primo Dl di marzo abbiamo stanziato circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività che si sono prestati ad affrontare».
Per approfondire:
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