PLANT MANIA

Viaggio nei caveau delle piante rare, dall'albero del corallo alla cicade del Mozambico

Ci sono vivai che crescono gioielli verdi con quotazioni da capogiro. Ma l'investimento è ripagato in estetica domestica e salute personale.

di Luca Bergamin

Quercia da sughero.

5' di lettura

Cicerone sosteneva che per essere felici servono una biblioteca e un giardino. Certo il filosofo e politico romano non poteva prevedere quanto profetiche potessero diventare le sue parole nei tempi attuali. La durata della pandemia si sta prolungando così a lungo che, mai come oggi, si fa sentire il bisogno di avere spazi domestici, protetti, ma all'aperto: terrazze, aree verdi, angoli fioriti. Il ricercatore e docente di Gestione e pianificazione forestale presso l'Università Statale di Milano, Giorgio Vacchiano, sostiene che «le foreste possiedono l'incredibile dono di rendere resilienti non solo gli alberi che le popolano, ma anche le comunità di persone che vi abitano intorno».

Il lockdown ha fatto scattare una sorta di plant mania che ha avuto come effetto collaterale un picco nelle quotazioni delle piante più ricercate. Vivai luxury e atelier verdi, specializzati in varietà rare e di pregio, il cui mercato in tutta Italia è letteralmente fiorito. Partiamo dalla Sicilia di cui Goethe, sia nel Viaggio in Italia sia ne La Metamorfosi delle piante, esaltò l'esuberanza della natura: è sull'isola che la Royal Hashemite Court di Giordania fa shopping botanico per la sua residenza. Rania e Abd Allāh II si sono rivolti al vivaio Piante Faro per ordinare l'Erythrina cristagalli: appartenente alla famiglia delle Fabacee, originaria dell'America del Sud, viene soprannominata l'albero del corallo per i suoi frutti rossi simili appunto alle concrezioni colorate nel profondo dei mari caraibici. «Hanno speso decine di migliaia di euro per arricchire la loro collezione vegetale», spiega Mario Faro, figlio del fondatore, «e non sono i soli. Investire nell'arredo verde del proprio giardino è una tendenza attualissima. Noi abbiamo un parco botanico di 600 ettari di superficie che curiamo da più di mezzo secolo. La scelta di piantare alberi molti anni fa adesso ci sta premiando perché le grosse dimensioni del tronco sono determinanti per il valore di un esemplare vegetale. Oltre ovviamente alla bellezza e al gusto del momento».

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Un esemplare di Cycas revoluta del vivaio Piante Faro.

Faro è attentissimo alle tendenze del mercato botanico luxury, viceversa non sarebbe in grado di accontentare le richieste del principe saudita Muammad bin Nāyef Āl Sa‘ūd, altro suo cliente importante. «Ci ha chiesto le aloe bainesii, alberi succulenti del genere Aloidendron originarie del Sudafrica. Il diamante delle piante da giardino, comunque, rimane la Cycas revoluta che può raggiungere i 50mila euro di valore. Stiamo vendendo molto bene anche la Howea forsteriana, comunemente conosciuta come la palma Kentia, e la Chorisia insignis dal tronco gonfio come una bottiglia, con frutti colorati dalla fibra bianca e lanosa. Gli italiani amano la quercia da sughero, forse perché accarezzarla trasmette una sensazione di pace. Chi poi volesse fare una pazzia, può comprare un Encephalartos Lehm, cicade della famiglia delle Zamiaceae che, nel cuore, produce un frutto che assomiglia davvero al diamante. È il panda delle piante, viene dal Sudafrica e dal Mozambico, può superare la quotazione di 60mila euro. Non si tratta di una spesa rischiosa, perché l'innalzamento della temperatura un po' in tutta Italia, quindi anche fuori dalla Sicilia che ha un clima ideale per le specie esotiche, permette a queste piante di stare bene quasi dappertutto nella nostra penisola».

Un esemplare di Encephalartos del vivaio Piante Faro.

Nel periodo della pandemia l'amore per i cactus e le piante grasse ha conosciuto un'impennata d'investimenti. Soprattutto per quel fotogenico, cromaticamente pirotecnico, dalle sembianze vagamente archeologiche e molto di moda, che è il Myrtillocactus geometrizans crestatus: forme striate e intrecciate, colore verde tendente al blu. Può costare fino a 5mila euro, se ha trent'anni di età, come quello che campeggia al centro della serra principale del vivaio Piante Grasse Villani di Sternatia, poco fuori Lecce, che si è specializzato nella coltivazione di questa pianta, accanto ad altri cactus dalle altezze vertiginose che crescono bene grazie al clima “messicano” del Salento. «È una scultura della natura fatta di tanti ventagli, un'opera d'arte. La sua bellezza deriva da un'anomalia», racconta Valentina Villani. «Muta spontaneamente, sviluppandosi così in modo anomalo e finendo per acquisire forme esuberanti che, insieme al caratteristico colore, sono quasi ipnotiche per chi le guarda. Per questo ci sono clienti inclini a spendere cifre molto elevate per garantirsi gli esemplari migliori. Noi abbiamo anche alcuni esempi di Saguaro che costano più di 10mila euro, perché la loro crescita è lenta. I cactus colonnari, che rientrano nel genere Echinopsis, hanno avuto un incremento di richieste nell'ultimo anno. Forse per il loro potere evocativo, perché fanno viaggiare, almeno con il pensiero, nelle zone più selvagge e nei grandi spazi americani. Molto ricercato anche il Pachypodium della famiglia delle Apocynaceae, endemico del Madagascar e dell'Africa del Sud, un'altra pianta oggi assai di moda che, a guardarla, presenta questo potere onirico, di evasione».

Un esemplare di Myrtillocactus geometrizans crestatus, una pianta grassa del vivaio Piante Grasse Villani.

Se il potere balsamico e corroborante del verde è risaputo, la rarità estetica contribuisce a rendere l'ambiente domestico, dentro cui si trascorre assai più tempo rispetto al passato, più attraente, piacevole, rilassante. Ecco spiegato il successo degli agrumi da collezione, autentiche installazioni naturali di arte botanica, che possono essere acquistate in vaso o inserite all'interno di disegni ornamentali d'impatto. È il caso di alcune varietà antiche di origine medicea, come l'arancio Bizzarria, pianta cara a Cosimo de' Medici, riscoperta grazie all'agronomo Paolo Galeotti, responsabile dell'Ufficio Tecnico, Parchi e Giardini dei Musei della Toscana. «Questa varietà di arancia amara, che racchiude in sé proprietà anche del limone e del cedro, rappresenta un gioiello della botanica che si può vedere al Giardino di Boboli o alla Villa Medicea di Castello».

Adesso è possibile anche acquistarne una per sé e per la propria terrazza o il proprio giardino privato presso il vivaio Oscar Tintori a Castellare di Pescia, una sorta di caveau degli agrumi. Qui, infatti, sono in vendita piante di arancio, cedro e limone che possono superare i 50mila euro. «È il caso del Microcitrus australasica, molto apprezzato perché i suoi limoni presentano una polpa composta da perline simili alle uova di storione tanto che è chiamato il limone-caviale», svela Alberto Tintori. «Anche il Citrus junos ha raggiunto una quotazione alta: viene dalla Cina centrale e dal Tibet, a introdurlo fu la dinastia Tang. Altrettanto richiesto il Citrus maxima, il pomelo, il cui frutto ha una forma schiacciata, piniforme. Il valore dipende dalla cura e dalla forma che gli abbiamo dato nel tempo, dall'età, e può arrivare a valere diverse migliaia di euro».

I fiori del Citrus junos.

Chi non ha lo spazio per permettersi piante di grosse dimensioni, sa che da Lami Fiori in Brera, a Milano, può trovare o farsi spedire (l'e-flowering è un trend nel trend) piante da casa capolavoro. «La Monstera deliciosa Albo Variegata vanta una valutazione da gioiello: 5mila euro a seconda della grandezza. Tra le piante preziose da compagnia, ci sono il Philodendron squamiferum e le Strelitzie», spiega Nicola Lami. «Prendersi cura di qualcosa di vivo non solo è bello, ma aiuta lo spirito. Certo, serve anche avere una certa capacità di cura per stare accanto a una Musa sapientum, vale a dire il banano. Durante questa pandemia, abbiamo consigliato molto gli olivi bonsai, perché sono delicati e possono insegnare la pazienza e l'attenzione al dettaglio».

Nicola Lami, proprietario della boutique Lami Fiori a Milano, accarezza, all'interno del negozio, una particolare varietà di Ficus ad alberello.

Un'altra pianta che ha registrato un record di richieste è l'Adenia che, insieme al Pachycereus pringlei, ha viaggiato molto per l'Italia, partendo dal vivaio dell'AG Sanremo. «Il desiderio di avere accanto delle piante non solo belle, ma che crescono e cambiano nel tempo, come queste due specie, è aumentato sia per numero di clienti sia per capacità e volontà d'investimento», commenta la proprietaria Grazia Asseretto. «Ci sono persone disposte a investire cifre importanti a favore di specie botaniche che arrivano da lontano».

Chi è proprio negato per il giardinaggio e non ha il pollice verde, come si salva? Chelsea Gardener, l'emporio più chic di Londra, propone soluzioni artificiali da spedire: per una Monstera in plastica si spendono 170 sterline. Decisamente più economica, ma assai meno ecologica, della sua versione viva. Cicerone inorridirebbe. Meglio allora comprarsi un bel libro illustrato di botanica: piante e fiori da leggere e coltivare con la mente.

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