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Video e audio tirano la volata dei contenuti digitali a 3,3 miliardi di euro

Dopo il lockdown diminuisce il numero dei consumatori che fruiscono di digital content, ma aumenta il tempo medio. Rallenta il gaming

di Davide Madeddu

Afp

3' di lettura

Si punta sul digitale per l’informazione e l’intrattenimento. E in questo ambito la spesa dei consumatori nel 2022 supera i 3,3 miliardi di euro e registra una crescita con un tasso del 12 per cento rispetto all’anno precedente. E, benché si registri un calo assoluto del numero di utenti, si assiste a un incremento del tempo medio dedicato alla fruizione dei contenuti. In questo scenario continua, seppur a ritmi più ridotti, la crescita del mercato Paid anche dopo i due anni di pandemia con un valore di spesa che, nell’arco di cinque anni, risulta raddoppiato.

Sono alcune delle evidenze emerse dall'Osservatorio Digital Content promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, presentato in occasione del convegno “Dalla pandemia al New Normal: l'evoluzione del settore dei contenuti digitali”.

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«Il numero di utenti italiani che dichiarano di fruire di contenuti digitali nel 2022 ha registrato nel complesso una riduzione che ha interessato quasi tutti gli ambiti, ad esclusione dei podcast e degli audiolibri - sottolinea Samuele Fraternali, Direttore dell'Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano -. Nel post pandemia il consumatore finale trascorre meno tempo a casa e preferisce attività più fisiche. D'altro canto, però, i consumatori più fedeli hanno incrementato il tempo medio dedicato alla fruizione di contenuti online».

A leggere i dati elaborati emerge che il 45% degli internet user italiani fruisce di contenuti a pagamento, sia in abbonamento sia tramite acquisti singoli. Il video intrattenimento è il contenuto più fruito a pagamento (42% degli internet users). Tra i contenuti per cui il consumatore è più disposto a spendere rientrano anche eBook, soprattutto con la modalità d'acquisto singoli, e musica, tramite abbonamento.

A crescere, con un più 33 per cento rispetto al 2021, è il Video Entertainment, secondo settore, dopo il Gaming, per incidenza sul totale della spesa e dove resta predominante il modello basato su sottoscrizione di abbonamenti a piattaforme. Nonostante i numeri più contenuti, cresce anche la spesa nel settore dell’audio dove si registra un più 16 per cento.

Cresce anche la raccolta pubblicitaria «grazie alle performance della musica» che si giova di un più 24 per cento rispetto all’anno precedente.

«Per i contenuti musicali, è ormai ampiamente dominante la fruizione in streaming, con i contenuti tipicamente resi disponibili dalle piattaforme con modelli “all you can listen” - rimarcano dall’Osservatorio -. I podcast, seppur non siano più una novità per il consumatore italiano, inseguono ancora un modello economicamente sostenibile e, ad oggi, sono responsabili di una quota ancora marginale sia della spesa del consumatore sia della raccolta pubblicitaria».

Anche gli audiolibri si confermano un contenuto di interesse per gli utenti. Questa crescita è riconducibile a tre fattori principali: l'entrata di nuovi player nel settore, l'aumento dei contenuti offerti nei cataloghi e la maggior familiarità degli utenti con il digitale.

Più contenuta, in termini percentuale, la crescita che riguarda News & eBook che registra un più 2 per cento e porta il comparto a quota 164 milioni di euro, mentre la raccolta pubblicitaria cresce del 4 per cento.

Il mondo del Gaming, i cui contenuti avevano ottenuto grande popolarità a causa delle restrizioni pandemiche , e «responsabile di quasi la metà della spesa totale dei consumatori, oltre 1,5 miliardi di euro, registra per la prima volta una lieve contrazione (-1%)».

Per continuare il percorso di crescita, per il direttore dell’Osservatorio «è necessario innovare e ricercare nuovi modi per raggiungere e, soprattutto, coinvolgere e rendere “protagonista” il consumatore».

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