Da Dior a Gucci, la moda diventa promotrice turistica dell’Italia nascosta
Con Dior Matteo Garrone ha portato le collezioni al Castello di Sammezzano - con un parco da 180 ettari con le sequoie portate dalla California - e al Giardino di Ninfa. Il set di Gucci invece è stato La Scarzuola
di Chiara Beghelli

Con Dior Matteo Garrone ha portato le collezioni al Castello di Sammezzano - con un parco da 180 ettari con le sequoie portate dalla California - e al Giardino di Ninfa. Il set di Gucci invece è stato La Scarzuola
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Nei cassetti la polvere si deposita sui nostri passaporti, e sui biglietti aerei scaduti si può fermare giusto un raggio di sole, come canta De Gregori. Ma la forzata messa a riposo della nostra voglia di viaggiare ci ha anche regalato una nuova curiosità per i mini-spostamenti consentiti entro i nostri confini nazionali, regionali, comunali. L’estate scorsa i turisti pullulavano anche nei borghi dove prima della pandemia arrivavano spesso solo per caso. Questa lunghissima stasi domestica ci dà dunque l’opportunità di spingerci oltre i soliti itinerari, e respirare un’aria esotica anche su una collina dell’Appennino: la ricerca dell’altrove non deve necessariamente condurre a migliaia di km di distanza.
La regia di Garrone per Dior
Costretta allo stesso modo a trovare alternative ai tradizionali set sovraffollati di persone, ma sempre in cerca di originalità e possibili “altrove”, la moda ha trasformato i video delle sfilate in efficaci spot promozionali per questo turismo italiano dell’insolito.
Il caso più recente è quello di Dior: il corto di 15 minuti, Il castello dei Tarocchi, firmato da Matteo Garrone, che racconta la nuova collezione haute couture dall’ispirazione esoterica (monsieur Dior era molto attratto dal mistero) è stato girato nel Castello di Sammezzano a Reggello, 30 km circa a est di Firenze, bizzarro e spettacolare edificio in stile eclettico scaturito a fine Ottocento dall’immaginazione del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes. Le sue architetture in stile moresco, i colori surreali, il parco da 180 ettari con sequoie portate dalla California sono però al momento inaccessibili al pubblico, nonostante l’impegno dell’associazione Save Sammezzano.
Lo scorso luglio sempre il connubio fra la couture Dior e la visione di Matteo Garrone ha schiuso al mondo i cancelli del Giardino di Ninfa a Cisterna di Latina, uno dei giardini più belli d’Italia e monumento naturale nazionale creato un secolo fa dai duchi Caetani sulle rovine di un loro antico feudo. Dopo la chiusura stagionale, il Giardino riaprirà le visite a partire dal prossimo 21 marzo, su prenotazione e con ingressi contingentati.
Le campagne per i profumi Gucci
Sono invece sempre visitabili le rovine barocche dell’antica Canale Monterano, che svettano nelle campagne a poca distanza da Roma: papa Clemente X commissionò a Gian Lorenzo Bernini molti dei suoi monumenti, ma venne abbandonata già nel Settecento. Due anni fa Gucci l’ha scelta come set per la campagna del profumo Mémoire d’une Odeur.
Sempre seguendo la scia di un profumo del marchio fiorentino si può visitare La Scarzuola , set per lo spot girato la scorsa estate: si tratta di un progetto di architettura filosofica che sorge a Montegabbione, in provincia di Terni, costruito dal 1957 dall’architetto milanese Tomaso Buzzi a partire da un convento francescano del Duecento e concepita come un percorso interiore, sul modello della Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna.
La Scarzuola è il volto di un’Umbria decisamente diversa da quella mainstream delle città e dei borghi medievali, anche se le sue origini sono legate a San Francesco: il suo sito originario, infatti, sorse dove il santo di Assisi aveva costruito una capanna, dalla quale, si dice, era poi sgorgata una fontana. Oggi si può scoprire prendendo accordi con il suo custode Marco Solari, nipote di Buzzi, organizzatore di visite da lui stesso guidate. Per le prossime bisogna aspettare la primavera, come si legge nel sito.
Lo spot di Dolce&Gabbana a Bagheria
Nel 2016 non fu una sfilata di Dolce&Gabbana, ma sempre uno spot, o meglio un corto con la regia di Giuseppe Tornatore e le musiche di Ennio Morricone, a dischiudere le porte della magnifica Villa Valguarnera di Bagheria, una delle più importanti dimore nobiliari di Sicilia, a poca distanza da Palermo. Nella villa, costruita a partire dal 1712 con una pianta ispirata alla sagoma della Chiave della Conoscenza, si può soggiornare, dal momento che la proprietaria, la principessa Vittoria Alliata di Villafranca, ha messo a disposizione degli ospiti il piano nobile, con la sontuosa biblioteca di famiglia con migliaia di libri anche risalenti al Cinquecento e con una cucina ispirata al “Manuale di gastrosofia naturista” di Rudolph Steiner, che lo compose proprio lì nel 1911. A settembre la villa è stata scelta da Thom York, frontman dei Radiohead, per le sue nozze con l’attrice siciliana Roncione.
E Chanel nel castello di Caterina de’Medici
Un po’ di Italia da scoprire c’è anche nel cinquecentesco Castello di Chenonceau , uno dei più belli della Loira francese, scelto a dicembre da Chanel come set per la sfilata della collezione 2020 Métiers d'Art, quella che nasce per esaltare la maestria degli artigiani della maison: le stanze sono disseminate di due C intrecciate, che ovviamente non sono il logo della maison di Rue Cambon ma le iniziali di Caterina de' Medici, regina di Francia, che amò, abbellì e visse nelle sue stanze. Il castello è però chiuso al pubblico fino a nuova disposizione.
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