il provvedimento passa al senato

Videosorveglianza e arresto in flagranza differita: alla Camera primo sì al dl sicurezza

3' di lettura

Più poteri ai sindaci per la sicurezza nelle città, spese per videosorveglianza fuori dal patto di Stabilità e Daspo per spacciatori di sostanza stupefacenti. Ma anche la possibilità dell'arresto in "flagranza differita" in caso di reati commessi durante manifestazioni pubbliche riprese da telecamere. Sono le principali novità contenute nel decreto legge sulla sicurezza urbana che oggi ha incassato il primo sì dalla Camera con 230 voti favorevoli e 56 contrari (il M5S si è astenuto). Il testo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 febbraio, contiene norme innovative per garantire la sicurezza nei centri urbani.

Arresto in flagranza differita
Tra gli emendamenti al testo approvati oggi dall'Aula di Montecitorio c'è quello - presentato da FI ma sostenuto dal relatore dem Emanuele Fiano - che prevede la possibilità dell'arresto in flagranza differita (per i soli reati in cui l'arresto è obbligatorio) se il reato con violenze alla persone o alle cose avvenga durante o in occasione di manifestazioni pubbliche e sia ripreso da telecamere e in immagini fotografiche. L'identificazione deve avvenire non oltre il «tempo necessario»per arrivare alla identità del reo e comunque entro 48 ore dal fatto.

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Equo indennizzo per Polizia locale
Ok anche all'emendamento del Governo che prevede l'equo indennizzo per la Polizia municipale e il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio (senza prevedere la pensione privilegiata). Gli oneri previsti sono stabiliti in 2,5 milioni di euro l'anno dal 2017. Approvato anche un emendamento delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali secondo il quale il decreto del ministro dell'Interno che dovrà indicare i criteri per favorire il collegamento e il coordinamento tra Polizia di Stato e Polizia municipale (già presente nel provvedimento) dovrà riguardare anche l'accesso alle banche dati.

Decaro (Anci): «Sanata un’ingiustizia palese»
Soddisfatta per il via libera al ripristino dell'equo indennizzo anche per la Polizia locale l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia (Anci), secondo cui l’emendamento approvato «sana un'ingiustizia palese e una discriminazione rispetto al personale delle altre Forze di polizia». Il presidente Anci, Antonio Decaro, ha evidenziato poi il mancato accoglimento delle richieste degli Enti locali sul ripristino della pensione di servizio per gli agenti costretti a riposo per cause di servizio. L’auspicio, ha concluso Decaro, «è che nel passaggio al Senato si possa porre rimedio anche a questa ulteriore discriminazione».

Recupero delle periferie
Il decreto stanzia 1.900 milioni di euro per quest'anno, 3.150 per il 2018 e 3.500 per il 2019 e 3.000 per ciascuno degli anni che vanno dal 2020 al 2032. Si punta allo sviluppo delle infrastrutture, difesa del suolo, ricerca e informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria, e all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Patti per la sicurezza urbana e poteri del sindaco
I patti previsti dal decreto sono lo strumento concreto di attuazione dei Piani di intervento e sono siglati tra il prefetto e i sindaci che potranno installare sistemi di videosorveglianza, le cui spese saranno però svincolate dal patto di Stabilità (si ipotizza una spesa di 15 mln di euro a partire dal 2017). Secondo quanto stabilito dal decreto, inoltre, il sindaco può adottare ordinanze in materia di sicurezza con particolare riferimento alla vendita degli alcolici. Gli interventi riguardano situazioni di grave incuria del territorio, ambientale o di altra natura.

Ordinanze di allontamento
Prevista una sanzione pecuniaria ( da 100 a 300 euro) in caso di violazione dei divieti di stazionamento occupazione o utilizzo di infrastrutture di vario tipo. I provvedimenti sono nei poteri del sindaco e i proventi delle sanzioni sono destinati ad interventi di recupero del degrado urbano. Si tratta in effetti di una sorta di "mini daspo".

Daspo per spacciatori
Per coloro che sono condannati in via definitiva o in appello per spaccio di sostanza stupefacenti, il questore può disporre il divieto di accesso nei locali pubblici o nei pubblici esercizi in cui sono stati commessi gli illeciti. Ulteriori norme sono previste per coloro che siano stati condannati in via definitiva.

No a emendamenti Lega-Fi su parcheggiatori
Sono stati bocciati gli emendamenti, identici, di Lega e FI che miravano a trasformare in reato «l'esercizio reiterato» dell'attività di parcheggiatori abusivi. I due emendamenti hanno ricevuto 130 sì e 255 no. La norma prevedeva una sanzione amministrativa da 771 a 3.101 euro e, in caso di reiterate violazioni, la trasformazione del fatto in reato penale con la reclusione da 1 a 3 anni e la
confisca delle somme percepite.

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