Villa o appartamento, cresce la voglia di uno «spazio fitness»
Non solo l’angolo studio. Per chi adora la palestra e il benessere, in questi mesi di isolamento, la casa si è trasformata anche in una “palestra” improvvisata. Dagli architetti di Gopillar, alcune proposte per realizzarla veramente
di Elisabetta Furone
4' di lettura
La palestra ha sempre rappresentato un luogo dove recarsi una volta usciti dall’ufficio o nel tempo libero: oggi rappresenta uno spazio da vivere in casa, richiesto dai clienti per ottimizzare i tempi nelle proprie giornate e tenere sotto controllo il proprio benessere; il tutto talvolta si traduce in una zona Wellness che racchiude in un unico spazio la possibilità di fare una sauna/bagno turco subito dopo l’attività fisica.
Chiaramente gli immobili che presentano uno spazio del genere hanno dimensioni elevate ma le palestre possono essere ricavate anche in piccole unità immobiliari. Una famiglia composta da un coppia con due figli, si è rivolta a GoPillar.com per ristrutturare una grande villa monofamiliare (oltre 500 mq) – realizzata a Carpi (MO) nel 1961 su progetto dell’architetto fiorentino Chiasserini che, oltre alla tripartizione volumetrica, aveva concepito soluzioni particolarmente originali sia per quel che riguarda gli spazi di connessione verticale (scala semi elicoidale), sia per quel che riguarda le balconate ad “asola”, che consentivano di ricavare una sorta di “verde verticale” ante litteram; in questo splendido intervento, i committenti hanno richiesto di progettare la ristrutturazione dell'edificio trasformandolo in una residenza contemporanea multifunzionale, in grado di rispondere alle nuove esigenze di vita e di lavoro e provvista di una grande zona Wellness dedicata al benessere che comprenda Spa (bagno a vapore, sauna, vasca e doccia), media room (home cinema), palestra e zona relax. Attraverso GoPillar, i clienti hanno ottenuto oltre settanta progetti tra cui scegliere grazie alla community internazionale di Architetti e Designer iscritti al sito.
Il primo progetto
L’architetto Luigi Bertazzoni, insieme al suo team, è stato in grado di centrare le richieste dei clienti con eleganza e precisione, dando vita ad un progetto che si fonda sulla fusione dello spazio interno ed esterno: tale continuità è conferita dalla particolare forma delle membrature opache della casa. L’idea è quella di un Origami, un unico foglio piegato su sé stesso che si richiude strategicamente verso alcuni affacci e si apre in direzione della luce naturale e delle viste sul giardino: la diretta conseguenza di ciò è la realizzazione di uno spazio continuo, flessibile e dilatato, abitato in modo co-funzionale ed in grado di sopravvivere ai cambiamenti d’uso. La penetrazione della luce naturale e del verde, il mantenimento della privacy, il raggiungimento del massimo comfort abitativo, l’applicazione dei principi più aggiornati di sostenibilità, assumano in tale Concept formale, la loro massima espressione. L’organizzazione degli spazi interni ed esterni è basata sull’estrema fluidità: più che la separazione degli ambienti attraverso porte, vi è la compenetrazione delle funzioni e la giustapposizione degli arredi in base ai cicli circadiani, alle connotazioni architettoniche e ai percorsi di relazione. Al piano terra si sviluppa la “co-wellness area” composta da Spa, bagno a vapore, sauna, vasca e doccia emozionale, doccia, spogliatoio, Spa esterna, media room, palestra e zona relax; la palestra si trova di fronte ad una luminosa vetrata che si affaccia sul giardino esterno avvolto da uno specchio d’acqua: tutto ciò contribuisce a creare un’ambiente sospeso nel tempo, dove il relax ed il fitness si intrecciano stimolando il benessere psico-fisico dell’individuo. La disposizione interna delle aree funzionali è stata progettata sulla base dei principi del “Feng Shui”, antica arte orientale che consente di ottenere il massimo beneficio energetico dagli spazi abitati in rapporto ai cicli del sole e alla conseguente penetrazione della luce naturale. L’area co-wellness è situata al pian terreno proprio a causa dell'energia della terra che stimola il piacere di prendersi cura del proprio corpo; in questo modo, il feeling che la villa trasmetterà sarà quello positivo della composizione armonica di spazi e luci naturali, materiali e attività.
Il secondo progetto
L’architetto Paolo Salami presenta un progetto che si distacca dal precedente, ma che racchiude in se aspetti molto interessanti apprezzati dalla committenza. Il processo compositivo prende le mosse dal progetto originario dell'architetto fiorentino Chiasserini del 1961: un sistema di setti che corre parallelamente al lato lungo del lotto generando una sequenza di vuoti e pieni in grado di integrarsi con l’ambiente circostante, identifica l’aspetto compositivo del fabbricato. La semi corte diviene l’elemento spaziale centrale che permette di legare i diversi ambienti interni ed esterni della casa. Attraverso l’apertura dei lati della semi-corte centrale si genera uno spazio di sosta che lega insieme i diversi volumi dell’edificio diventando l’elemento concreto che collega i principali ambienti della casa. Il piano terra è caratterizzato in tutta la sua superficie da una piscina, in continuità tra la zona co-wellness e la zona esterna. Un sistema di pannelli a scomparsa e porte pivotanti permettono di gestire lo spazio in maniera flessibile, secondo le esigenze dei proprietari; la conformazione stretta e alta del fabbricato permette di creare un effetto camino, che attraverso la ventilazione naturale penetra dalle facciate ed attraversa le stanze, contribuendo alla creazione di un maggiore livello di comfort e salubrità degli ambienti interni, evitando condensa e riducendo la concentrazione di sostanze inquinanti. Nel piano terra è collocata la palestra che attraverso una vetrata continua si affaccia sulla corte interna, quadro compositivo dello spazio, vero e proprio sfondo dell'allenamento indoor con scorci mozzafiato.
Il terzo progetto
Anche l’architetto Roberto Bertani ha catturato l’attenzione della committenza proponendo però qualcosa di completamente diverso: un volume vetrato all'interno di una “scatola di legno”, la cui intercapedine ospita il verde, fulcro della progettazione interna di tutto il fabbricato. L’ideazione della cosiddetta Green Box, poggia le sue basi sulla continuità volutamente ricercata tra il progetto dell’architetto Chiasserini e il nuovo edificio, ricucendo passato e presente tramite il recupero di alcuni elementi, imprescindibili dal fabbricato stesso; tra essi, il verde verticale, mantenuto ed accentuato, come strumento di dialogo tra ambienti interni ed il contesto urbano limitrofo. Nell’intervento di recupero proposto, la facciata funge da contenitore, racchiudendo l’edificio e generando continuità formale oltreché conformità compositiva. La zona Wellness completa di piscina, prende posto al pian terreno e si affaccia sul verde circostante che abbraccia tutto il cubo vetrato interno contribuendo alla creazione di uno spazio mistico, nel quale il benessere fisico si fonda con la natura.
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