Vimi Fasteners, forte crescita anche grazie a MF Inox
di Valeria Novellini
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Per l’esercizio 2018 ha già annunciato ricavi e margini in crescita a doppia cifra e un utile netto che dovrebbe balzare di oltre il 40% (su basi pro-forma) rispetto ai dati dell’esercizio precedente. L’ebitda margin dovrebbe superare il 16%. Si tratta di Vimi Fasteners, gruppo di Novellara (Reggio Emilia) sbarcato all’Aim Italia lo scorso 2 agosto e leader nel comparto degli organi di fissaggio (viti) di alta precisione destinate ai settori automotive, industriale, oil & gas e aerospaziale. Le premesse per tali risultati ci sono in quanto, al 30 giugno 2018, Vimi Fasteners “stand alone” aveva conseguito ricavi in aumento del 17,3% a 24,1 milioni, a cui si aggiungono 3,6 milioni della neo-acquisita MF Inox, in cui è stata successivamente incorporata MFH Fasteners (l’operazione, di fusione inversa in quanto MFH Fasteners controllava MF Inox, consentirà al gruppo di ottenere benefici fiscali per gli esercizi dal 2019 al 2025 a seguito dell’affrancamento fiscale dei valori allocati sugli asset per affetto dell’acquisizione).
I numeri
I ricavi del gruppo sono stati conseguiti per il 34% in Italia, per il 49% nel resto d'Europa, per il 6% in Nord America e per l’11% in Asia. Sempre al 30 giugno dello scorso anno l’ebitda del gruppo, inclusa MF Inox, ammontava a 3,96 milioni (ebitda margin del 14,3%) a fronte di 2,13 milioni alla stessa data del 2017, mentre l’ebit è passato da 697.000 a 916.000 euro (+31,5%) e l’utile netto da 476.000 a 683.000 (+43,4%). L’indebitamento finanziario netto era pari a 22,5 milioni, pari a 1,61 volte il patrimonio netto, ed includeva già il finanziamento di 10 milioni contratto per l'acquisizione di MF Inox, nonché 4,32 milioni quale obbligazione nei confronti dei soci di MF Inox a titolo di earn-out di fine contratto nonché 2,52 milioni di rimborso ai medesimi soci per la disponibilità di cassa di MF Inox al 31 maggio 2018.
Risorse dell’Ipo destinate all’espansione in USA e Cina
Il debito netto non comprendeva però ancora l’importo derivante dall’Ipo di Vimi Fasteners all’Aim Italia, pari a circa 11,3 milioni. Va inoltre sottolineato che nel primo semestre 2018 sono stati effettuati investimenti (capex) per 3,8 milioni di cui gran parte riferiti al secondo forno di bonifica a tappeto e un forno a camera per trattamenti termici dedicato alle leghe a base nichel oltre all’installazione di una linea di tempra superficiale per viti a registro.
Dopo la quotazione la prima iniziativa intrapresa dal gruppo è stata la costituzione della controllata al 100% statunitense Vimi Fasteners Inc. con sede a Charlotte (North Carolina), a cui è stato erogato un finanziamento annuale di importo massimo di 1,5 milioni con tasso Libor in dollari a 3 mesi (2,4% su asbe annua) maggiorato di uno spread dell’1,6% su base annua. In Italia, invece, il previsto ampliamento del sito produttivo di Novellara avverrà mediante locazione (a condizioni di mercato) del complesso immobiliare che sorgerà sul terreno di 1.525 metri quadrati recentemente ceduto alla controllante Finregg per 152.500 euro oltre a un’altra area di 11.264 metri quadrati che Finregg aveva acquisito da terzi in precedenza.
Ora Vimi Fasteners intende concentrarsi sulle strategie di sviluppo annunciate in sede di Ipo e che prevedono in particolare l’avvio della produzione in Cina e negli USA anche tramite operazioni di M&A (in proposito è stato già conferito un mandato per attività di scouting a un operatore americano specializzato); e sempre per linee esterne, ma anche per via organica, sono previste l’espansione nei settori oil & gas e infrastrutture ed aerospaziale. Il nuovo sistema gestionale SAP 4 HANA, per le cui licenze sono stati già investiti 0,3 milioni nel primo semestre 2019, dovrebbe essere implementato nel 2019.
Prossimo approdo all’Aim per Comer Industries
Infine è previsto l’ulteriore rafforzamento della rete internazionale di vendita. E proprio a tale attività è destinata la nuova controllata statunitense, in quanto l’attività di promozione e vendita dei prodotti di Vimi Fasteners era in precedenza svolta da Comer Industries Inc. della famiglia Storchi, maggiore azionista anche di Vimi Fasteners con circa il 76,5% del capitale sociale (di cui il 52,44% facente capo a Finregg e il 24% ad Astork Srl).
All’orizzonte della famiglia Storchi c'è però anche la quotazione di Comer Industries, gruppo attivo nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza che, nel 2017, ha generato un fatturato di 342,1 milioni, un ebit di 17,1 milioni e un utile netto di 11,4 milioni, con un rapporto Debt/Equity a fine anni pari a 0,53 volte. Il 14 gennaio 2019 la Spac Gear 1, promossa dai tre soci Arnaldo Camuffo, Matteo Nobili e Maurizio Cozzolini, ha ottenuto la preammissione all’Aim Italia con ammissione (al momento) prevista per il 28 gennaio. E la società target per la Business Combination di Gear 1, in base a un accordo stipulato lo scorso 21 settembre, è stata già individuata proprio in Comer Industries.
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