Viminale, nel 2022 sbarcati in Italia oltre 100mila migranti
I Paesi di origine dei migranti sono soprattutto Egitto, Tunisia, Bangladesh, Siria e Afghanistan
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Sono stati oltre 100mila i migranti sbarcati in Italia nel corso del 2022. Secondo i dati aggiornati diffusi dal Viminale, dal primo gennaio al 30 dicembre dello scorso anno sono arrivate nel nostro Paese 104.061 persone, contro le 67.034 del 2021 e le 34mila del 2020. Il 28 dicembre, in particolare, è stato il giorno con più arrivi (939). Il mese con più sbarchi, invece, è stato agosto, con 16.822 unità, mentre marzo ha registrato solo 1.358 arrivi. I Paesi di origine dei migranti sono soprattutto Egitto, Tunisia, Bangladesh, Siria e Afghanistan. Infine, i minori stranieri non accompagnati sono stati 12.687 (10.053 lo scorso anno, 4.687 nel 2020).
I dati sui migranti del ministero dell'Interno sono uno dei temi al centro dell'intervista di Matteo Piantedosi a Repubblica del 31 dicembre scorso, in cui il ministro conferma come il numero degli arrivi sia da considerare una emergenza nazionale. “Il sistema di accoglienza sul territorio è già al collasso”, spiegava, e “stanno andando deserte le gare per assicurare nuovi posti. La possibilità di un'accoglienza adeguata è una questione di dignità delle persone. Trovo singolare che la sensibilità collettiva si fermi al momento dello sbarco mentre non c'è attenzione sulla sostenibilità di flussi incontrollati che generano emarginazione”.
La strategia del ministro dell'Interno
“Il governo - sottolineava Piantedosi in un altro passaggio - vuole attuare una politica sui Paesi di origine e transito dei flussi migratori che possa portare al progressivo svuotamento dei centri in cui finiscono le persone che partono con il miraggio di imbarcarsi sulle coste africane. È un programma ambizioso che richiede tempo. I contatti con i ministri dell'Interno dei Paesi interessati sono già attivi. Stiamo programmando a breve una serie di incontri diretti”.
Quanto agli sbarchi, spiegava ancora il ministro, “abbiamo già invertito la tendenza all'aumento senza intaccare le attività di soccorso in mare, che sono state garantire efficacemente dalle autorità statali. Gli ultimi due mesi segnano un abbassamento della curva di incremento rispetto all'analogo periodo dello scorso anno: soltanto del 35%, a fronte di un incremento del +59% nei primi dieci mesi di quest'anno” (il 2022, ndr).
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