ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl nodo delle e-car

Vincono sempre le tecnologie che conquistano i consumatori

Scelte e soluzioni

di Simonluca Pini

(Adobe Stock)

2' di lettura

La tecnologia vincente è sempre stata scelta dall’utilizzatore. Dalle macchine a vapore usate nella rivoluzione industriale, dal motore a scoppio in grado di sostituire la trazione animale (e le prime auto elettriche), dall’utilizzo dei personal computer capaci di eliminare dalle scrivanie le macchine per scrivere, fino all’arrivo dell’iPhone e degli smartphone protagonisti della sparizione dei tradizionali cellulari.

Con l’auto elettrica invece tutto questo non è successo. Si è deciso unilateralmente, nella figura dell’Unione Europea, che dal 2035 bielle e pistoni diventeranno fuorilegge per lasciare spazio a motori elettrici alimentati con batterie a ioni di litio o alle possibili nuove tecnologie alternative. Peccato che sulla carta sembrava un’idea perfetta, capace di abbattere con una “firma” l’inquinamento causato dalle automobili, mentre nella realtà si sta rivelando molto più complesso e potenzialmente fatale per centinaia di migliaia di posti di lavoro.

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Perché oltre ad aver messo la Cina in una posizione di netto vantaggio, partendo dal quasi monopolio nel settore della produzione delle batterie e sulle miniere di materie prime fondamentali per la produzione delle auto elettriche, ha imposto la tecnologia da utilizzare. Ora però i tanti nodi stanno venendo al pettine e si sta capendo come si debbano percorrere altre strade per il raggiungimento della neutralità climatica, dall’utilizzo di biocarburanti fino a motori ad idrogeno capaci di percorrere 1000 km con un pieno. Da cancellare anche, almeno secondo Tavares ceo di Stellantis, gli obblighi importi dalla Ue in materia di motori termici Euro 7.

Oltre alle difficoltà industriali, l’auto elettrica vende (in numeri limitati) solo in presenza di forti incentivi. La conferma arriva dal -40% ottenuto tra giugno e settembre, dove la mancanza di sovvenzioni ha fermato gli ordini. E l’elevato prezzo di acquisto è, e sarà uno degli scogli maggiori per una mobilità elettrica di massa, come recentemente ricordato da Luca de Meo, numero uno di gruppo Renault, che ha citato l’obiettivo (irrealizzabile) dei 100 dollari per kWh di batteria.

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