Itinerari

Vino e arte, un connubio d’autunno tra festival e degustazioni enogastronomiche

Land art, musei a cielo aperto, jazz nelle cantine, opere tra le vigne: il mondo vitivinicolo invita gli amanti del “bere bene” a esplorare luoghi inediti

di Caterina Maconi

La vigna Gustava e il castello di Grinzane Cavour. Foto Murialdo.

3' di lettura

In Piemonte c'è un ettaro di terreno che ospita circa 500 vitigni storici, già scomparsi in diverse aree d'Italia e del mondo. Sono stati raggruppati e conservati nelle Langhe, ai piedi di uno dei castelli di proprietà del Conte Camillo Benso di Cavour e ora sono visitabili su appuntamento solo alcune settimane all'anno.

Fanno parte della Collezione Ampelografica Grinzane Cavour, un museo a cielo aperto nato nel 1992. Qui oggi si possono scoprire le uve che hanno dato origine al Nebbiolo. Un'esperienza storica ed enologica che il Consorzio Albeisa si impegna a sostenere, attraverso la cura dei vitigni antichi e rari.

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Proprio nel castello di Grinzane Cavour (e in contemporanea a New York), il prossimo 30 ottobre si terrà un’asta solidale molto particolare, che si può seguire anche in streaming collegandosi al link alle 18.00. Dalla vigna storica Gustava (menzione geografica aggiuntiva ufficiale della denominazione Barolo), 4 ettari vicini al castello, sono state prodotte e raccolte le uve di nebbiolo da Barolo per vinificare 15 barrique da collezione che saranno protagoniste di Barolo en primeur 2021. Ciascuna barrique, ancora in affinamento, è associata a un progetto no-profit nel campo della salute, della ricerca, delle arti e della cultura, dell'inclusione sociale e della salvaguardia del patrimonio culturale.

Asta benefica nel castello di Grinzane Cavour. Foto Murialdo

Chi farà l'offerta più generosa (base d'asta di 30mila euro) diventerà proprietario della barrique abbinata al progetto, da cui saranno poi ottenute 300 bottiglie di Barolo Gustava 2020 numerate e “vestite” da un'etichetta creata in esclusiva da Giuseppe Penone, protagonista dell'Arte povera e scultori di fama mondiale. Le bottiglie saranno consegnate dopo il periodo obbligatorio di affinamento, a partire da gennaio 2024.

Questi due eventi parlano di un rapporto particolarmente saldo tra il mondo del vino e quello dell'arte, della cultura, della storia. Gli appuntamenti per celebrare il felice connubio abbondano in queste settimane autunnali. Un'ottima occasione per scoprire, attraverso la musica, la pittura, la land art, le tradizioni delle grandi cantine italiane. Ecco qualche altro spunto.

Fino a novembre la Galleria d'arte contemporanea della cantina franciacortina La Montina di Monticelli Brusati, ospita la personale di Walter Xausa. Si possono ammirare 20 opere che raccontano le fasi artistiche del maestro, dai primi dipinti realizzati al fianco del padre Alessandro, artista e restauratore, allo stile concettuale attuale. Il titolo della mostra è “Xausa Style” e potrà essere ammirata sempre al termine della visita di cantina. Per gli appassionati d'arte che desiderano incontrare personalmente l'artista, l'appuntamento è in Galleria domenica 7 novembre, alle ore 10 (solo su prenotazione).

Walter Xausa in mostra a La Montina.

Seicento ombrelloni coloratissimi sono stati piantati tra i filari del Vigneto Pusterla di Monte Rossa nel Bresciano. Sono l'anima di “La Plage”, l'opera di land art dell'artista camerunense di fama internazionale Pascale Marthine Tayou, che ha voluto ricreare un'originale idea di spiaggia come emblema della ripartenza post-Covid. L'installazione è visibile anche dai passanti fino al mese di ottobre. Una manciata di colore tra le verdissime vigne della storica cantina assorbe lo sguardo e incuriosisce tutti. Da un lato la riflessione sul post-pandemia, dall'altro la gioia di questa distasa di 4 ettari punteggiata di colore: rimanda all'estate, esalta la gioia della vendemmia.

L'opera “La Plage”, nel vigneto Pusterla.

Infine, è bene appuntarsi in agenda il “Jazz & Wine of Peace 2021”, festival che celebra il sodalizio tra la grande musica internazionale e l'offerta gastronomica. I concerti in programma (fino al 25 ottobre) si svolgono nelle più belle cantine vinicole nel Collio del Friuli Venezia Giulia e in alcune tra le suggestive dimore storiche della zona.

La copertina di “Totem”, l’ultimo album di Ferdinando Romano.

Sono sempre accompagnati da degustazioni ed esperienze guidate per conoscere la storia e le terre. Alla cantina Jermann di Ruttars, tra Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon, si può ascoltare “Totem”, l'ultimo album di Ferdinando Romano, contrabbassista e compositore già da tempo sulla scena jazzistica: al primo posto nel Top Jazz 2020 di Musica Jazz come “Miglior Nuovo Talento Italiano”, con “Totem” si è posizionato all'ottavo posto nella categoria “Miglior Disco Italiano” 2020. La sua musica è da ascoltare sorseggiando un vino della cantina. Noi consigliamo “Dreams”, da uve Chardonnay. È dedicato all'album rock “The Joshua Tree” degli U2, uscito nel 1987, e in particolare alla canzone “Where the streets have no name”.

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