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Il 2022 ha registrato la ripresa, dopo la pandemia, del consumo fuori casa di vino e distillati, con la ripresa dei canali HoReCa (hotel ristoranti catering) del +38% rispetto allo stesso periodo 2021, generando, secondo l’Osservatorio nazionale Federvini relativo ai primi nove mesi dell'anno, 1,1 miliardi di euro di consumazioni. Le performance migliori appartengono ai consumi serali, che più di altri avevano sofferto le chiusure dovute alla pandemia. Tra queste spiccano le categorie come gli spiriti lisci +152% e i cocktail alcolici +40 per cento.
Per Stefano Bottega, Vicepresidente delegato ai Distillati, «il 2022 si è concluso positivamente per gli spirits e i primi segnali del 2023 fanno prevedere una continuità, pur tenendo conto di variabili come i costi dell'energia, l’impatto sui consumi dell’inflazione, la crescita dei prezzi di molte materie prime». «E la grappa - aggiunge - rappresenta senza dubbio la nostra identità nazionale e regionale, da proporre ora, anche per la mixability, sempre guardando a un consumo limitato e responsabile. Sapendo che tra le bevande alcoliche , non va considerata la tipologia ma il concetto di unità alcolica: un bicchierino da 40 ml a 40 gradi di distillato o di liquore corrisponde a un bicchiere di vino da 125 ml a 12 gradi e una lattina di birra da 33ml a 4,5 gradi».
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