Le tre giorni di Vinitaly

Vino, export in crescita anche sul 2019 ma è battaglia contro il Prosek croato

L'edizione speciale del salone del vino è stata accolta dai produttori e dai rappresentanti della filiera come un grande segno di ritorno alla normalità

di Giorgio dell’Orefice

Vinitaly, una 'Special Edition' per il rilancio dell'export

3' di lettura

«La richiesta di riconoscimento della menzione tradizionale Prosek è un attacco all'identità veneta e italiana. Il Prosek non appartiene ai croati. Abbiamo le carte e lo dimostreremo».
Per chi era abituato ai tiepidi webinar e agli incontri sul piattaforme web che hanno imperversato nei duri mesi del lockdown suonano davvero liberatorie le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia. Parole spese in difesa di uno dei prodotti chiave dell'enogastronomia italiana: il Prosecco e dal palco di una manifestazione finalmente in presenza: il Vinitaly Special Edition aperto sabato (e fino al 19 ottobre) a Verona.

Un’edizione speciale

Un'edizione speciale del salone del vino (in attesa dell'edizione 2022 in calendario a inizio aprile e che è già sold out) indetta dopo ben due appuntamenti che a causa della collocazione primaverile sono saltati a causa della pandemia.

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La special edition è stata accolta dai produttori e dai rappresentanti della filiera come un grande segno di ritorno alla normalità. Un ritorno alla normalità che avviene peraltro in coincidenza con un momento particolarmente favorevole per il settore che in linea con le previsioni di quelli che nei duri mesi della pandemia erano considerati degli inguaribili ottimisti in realtà si sta davvero rivelando il prodotto della ripartenza.

«Le esportazioni di vino italiano crescono in doppia cifra rispetto allo scorso anno – ha commentato il presidente dell'Ice Agenzia, Carlo Ferro – e risultano in crescita di oltre il 4% anche sul 2019, l'anno pre Covid. Molte stime prevedono a fine 2021 un nuovo record dell'export di vino made in Italy che potrebbe tagliare il traguardo dei 7 miliardi di euro di fatturato».

«Un percorso che Vinitaly vuole accompagnare – ha aggiunto il dg di Veronafiere, Giovanni Mantovani – rafforzando ancora la propria attività di accompagnamento delle imprese sui mercati internazionali. Attività che non si è fermata neanche in questi mesi difficili e che pensiamo di rilanciare con la ricerca di un partner negli Usa per replicare oltreoceano una manifestazione fieristica del vino sul modello di quanto realizzato in Cina».

La minaccia del Prosek croato

Ma il ritorno alla normalità significa anche ritorno non solo delle opportunità ma anche delle minacce. E a Verona e in Veneto quella che preoccupa di più è proprio la minaccia croata sul Prosecco. Un attacco a quello che è stato il vero e proprio fenomeno enologico degli ultimi anni. Un vino che vale quasi 700 milioni di bottiglie, il 25% dell'export enologico italiano in volume e il 20% in valore e che è ora minacciato dalla richiesta di registrazione presentata dal governo croato per la menzione tradizionale “Prosek”.

«Un vero attacco alla nostra identità – ha rimarcato Zaia -. Perché il nome Prosecco è dal 2009 legato indissolubilmente al Veneto e all'intero Nord Est. Un legame rinsaldato nel 2019 dal riconoscimento delle Colline del Prosecco come Patrimonio Unesco. La domanda croata semplicemente non è ricevibile. E lo dimostreremo».

«Il sistema dei prodotti Dop e Igp ha dimostrato in questi anni di funzionare – ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli – e adesso siamo di fronte al tentativo di qualcuno metterlo in discussione. Perché la domanda del Prosek non è solo una richiesta di un Paese membro ma è il tentativo di istituzionalizzare l'italian sounding, un'ipotesi che minerebbe alla base l'intero sistema delle denominazioni. Ma non vogliamo proprio immaginare che una tale richiesta possa andare avanti. Abbiamo già pagato un prezzo rilevante in passato: i produttori friulani hanno perso l'uso del nome Tocai a favore di quelli ungheresi per i quali Tokaj era un nome geografico. Adesso siamo noi dalla parte giusta: Prosecco è il nome di un paese in provincia di Trieste. Stiamo facendo squadra con i produttori e le istituzioni e presenteremo una memoria inattaccabile perché Prosecco è un valore assoluto del nostro Paese».


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