Vino, dalla Ue misure anticrisi. La distillazione sarà più semplice
Accumulo di scorte dovuto anche a sovraproduzione e inflazione: agli stati membri concessa flessibilità nell’uso delle risorse dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del vino
di Giorgio dell'Orefice
3' di lettura
La Commissione Ue prende atto della situazione di crisi in cui versa il settore del vino europeo e vara un robusto pacchetto di misure (temporanee) per sostenere i produttori.
La principale novità è la reintroduzione della misura della distillazione di crisi. Che negli anni scorsi non era stata del tutto cancellata ma poteva essere effettuata solo dietro una specifica autorizzazione di Bruxelles dietro dettagliata domanda del singolo stato membro. Adesso invece la misura viene ufficialmente reintrodotta nel quadro normativo Ue e poi i singoli Paesi dovranno indicare le modalità con le quali applicarla.
In seconda battuta l’altro criterio guida del pacchetto Ue è quello dell’ampia flessibilità che viene concessa agli stati membri nell’utilizzo delle risorse destinate a ogni stato nell'ambito dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del vino (l’Italia riceve circa 300 milioni di euro l’anno ndr).
I singoli stati membri potranno ora spostare poste di bilancio da una misura all'altra attraverso una semplice comunicazione.
Infine, ma non meno rilevante, Bruxelles ha previsto al fine di rendere più incisive le misure, l'innalzamento della quota di cofinanziamento comunitario di interventi come la vendemmia verde (la distruzione totale o l’eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione, ndr), gli investimenti in cantina e, soprattutto, la promozione sui mercati esteri dal precedente 50 al 60%.
«Il settore del vino – si legge nella nota della Commissione Ue – è colpito dalla riduzione dei consumi a causa dell’attuale inflazione sui prezzi di alimenti e bevande, che in associazione con un buon raccolto 2022 e le conseguenti conseguenze delle difficoltà di mercato durante la pandemia hanno portato ad un accumulo di scorte. La produzione di vino dell’Ue è aumentata quest’anno del 4% rispetto all’anno precedente, mentre le scorte iniziali erano superiori del 2% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. I cali dei consumi di vino per la campagna in corso sono stimati al 7% in Italia, al 10% in Spagna, al 15% in Francia, al 22% in Germania e al 34% in Portogallo. Parallelamente, le esportazioni di vino dell’UE per il periodo gennaio-aprile 2023 (con esclusione di quelle dell'Italia che invece sono aumentate) sono state inferiori dell’8,5% rispetto all’anno precedente, contribuendo ad aumentare ulteriormente le scorte».
Questo contesto di mercato si sta traducendo in difficoltà di vendita per i produttori di vino Ue con conseguente riduzione dei prezzi di mercato e perdita di reddito. «Lo squilibrio tra domanda e offerta – aggiungono a Bruxelles – è piuttosto concentrato in alcune regioni e su alcuni vini. I più colpiti sono i vini rossi e rosati di Francia, Spagna e Portogallo, ma anche altre aree produttive potrebbero presto entrare in difficoltà. Ora il varo di queste misure perché era necessario evitare che il vino invenduto gravasse sull'intero mercato interno».
Grazie a questa decisione sarà possibile fino al 15 ottobre 2023 distillare il vino più colpito dalla crisi di mercato nell'ambito dei programmi di sostegno. Il vino destinato a distillazione sarà poi ritirato dal mercato e l'alcole ottenuto sarà utilizzato solo per scopi non alimentari.
Gli Stati membri dal canto loro dovranno destinare la misura di distillazione di crisi alle regioni o ai vini con evidente e misurabile squilibrio di mercato attraverso il trend delle scorte o quello ribassista dei listini. Gli Stati dovranno però notificare alla Commissione entro il 31 agosto 2023 i criteri di attuazione della misura e potranno anche integrare i finanziamenti Ue. Va ricordato che a oggi la Francia, e prima di questo pacchetto di misure Ue, aveva chiesto di accedere a una distillazione di crisi anzi due una prima dell'estate e una seconda a ottobre a ridosso della vendemmia. Senza dimenticare che la Francia a riprova di un crisi strutturale del vino Transalpino ha anche già attivato una campagna di estirpazioni da 9mila ettari nella regione di Bordeaux.
La Spagna aveva già optato per la vendemmia verde mentre l'Italia sta ancora ragionando sull'opportunità di richiedere l'intervento di crisi.Con queste misure quindi Bruxelles ha adottato un provvedimento generale sulle misure anticrisi per il vino che definisce un quadro di riferimento unico nel quale tutti i produttori rispondono a criteri uniformi.
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