Violazione Fair-play finanziario, per Inter e Roma obbligo di mercato in attivo per 2 anni
Otto in tutto le squadre che secondo l’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche Europee non hanno rispettato il requisito del pareggio finanziario fra il 2018 e il 2022
di Marco Bellinazzo
3' di lettura
Arrivano le sanzioni e soprattutto i settlement agreement per le violazioni del fair play finanziario della Uefa. Alla fine, Nyon ha scelto la linea morbida per tenere conto dell'impatto della pandemia di Covid-19 che nel triennio 2020-22 ha messo sotto sopra i bilanci di quasi tutte le società del Vecchio Continente.
Pregresso sanato
In prima battuta, sono state decretate dall'organo di controllo contabile sanzioni pecuniarie per otto società per complessivi 172 milioni. Ma solo il 25% dovrà essere corrisposto subito. L'altro 75% sarà trattenuto solo se i club non rispetteranno il percorso di rientro nei parametri di sostenibilità fissati nei settlement agreement sottoscritti individualmente con la Uefa.
La sanzioni monetarie
Dunque, i club italiani sono quelli che escono peggio dalla tornata di accordi transattivi perchè sono ben quattro - Milan, Juve, Inter e Roma - quelli sanzionati da Nyon (ci sono poi tre squadre francesi, incluso il Psg che si è visto assegnare la multa più alta con 65 milioni, e una turca, il Besiktas). La Roma dovrà versare 5 milioni di euro, l’Inter 4 milioni, la Juventus 3,5 milioni e il Milan 2 milioni. Se non dovessero rientrare in carreggiata, allora la sanzione aumenterà a 35 milioni per la Roma, 26 milioni per l’Inter, 23 milioni per la Juventus e 15 milioni per il Milan. Il contributo iniziale verrà trattenuto dai premi Uefa derivanti dalla partecipazione alle coppe europee nella stagione 2022/23. Queste sanzioni vanno a “sanare” il pregresso.
Le nuove norme
La Uefa ha modificato le norme del financial fair play introducendo norme di sostenibilità che impongono di spendere per la rosa tra ingaggi, ammortamenti e commissioni il 90% dei ricavi per la stagione 2023-24, l'80% per la stagione 2024-25 e il 70% dalla stagione 2025- 26 in poi. Le nuove regole prevedono anche che sarà possibile avere uno sforamento massimo di 5 milioni nel triennio, ma si potrà arrivare a 60 milioni (e non più 30) di deficit aggregato se la differenza verrà coperta da ricapitalizzazioni. Nel caso di Juventus e Milan questo risultato in base all'accordo transattivo sarà da raggiungere nella stagione 2024/25. Nel caso di Roma e Inter in quella successiva.
Il risanamento finanziario
Nel frattempo, anno dopo anno, i quattro club italiani dovranno attenersi a piani di rientro concordati con la Uefa: triennali nel caso di Juve e Milan, quadriennali nel caso di Inter e Roma. Anno dopo anno il deficit dovrà essere contenuto entro certe soglie. In caso contrario, scatteranno le altre sanzioni. Prima quelle pecuniarie nelle soglia massima già fissata per le multe. In secondo luogo, la limitazione dell'elenco a 23 giocatori (e non 25) senza intaccare il numero di calciatori di formazione locale. Inoltre non sarà possibile inserire nella lista A nuovi giocatori se il bilancio tra i costi dei calciatori in uscita e quelli dei calciatori in entrata sarà negativo. Per i giocatori in entrata si terrà conto di ingaggio, ammortamenti e commissioni, per quelli in uscita si terrà conto dei risparmi su ingaggi e ammortamenti e di eventuali plusvalenze (nella misura di un terzo).
I limiti al mercato
Al di là del rispetto degli obiettivi fissati dal settlement agreement, Inter e Roma hanno concordato per avere un anno in più di tempo che il divieto di registrazione di nuovi giocatori senza un saldo attivo nella lista A troverà applicazione in ogni caso nelle stagioni 2022/23 e 2023/24. Mentre per Juventus e Milan (che seguono lo stesso percorso di Monaco, Olympique Marsiglia, e Paris Saint-Germain) le restrizioni sulla rosa riguardano la Lista A, entreranno in vigore solo qualora non vengano rispettati gli obiettivi finanziari prefissati. La condizione per nerazzurri e giallorossi scatterà dalla stagione 2024/25. Tutto ciò, ad di là del tenore letterale di una frase contenuta a pagina 3 del settlement, Frase che farebbe dedurre la sussistenza di un divieto di “registrare” nuovi giocatori imposto a Inter e Roma - a prescindere da tutto il resto - per le stagioni 2022/23 e 2023/24. Obbligo che mal si sposa con la logica giuridica (solo la Fifa può imporre blocchi del mercato) e il senso dell'accordo transattivo, ma su cui sarebbe il caso che la Uefa fornisse una puntuale interpretazione autentica. Ad esempio, l'Inter assicura che tutti i giocatori tesserati in questa sessione di mercato rientrano nella lista A per la Champions 2022/23, compreso Acerbi.
L'esclusione dalle Coppe
In caso di inadempimento il massimo della pena previsto per il mancato raggiungimento dell’obiettivo finale del settlement a regime è l’esclusione dalle competizioni Uefa per una stagione dal 2026/27 al 2028/29 per Milan e Juventus, mentre per Roma e Inter il periodo va dal 2027/28 al 2029/30.
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