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Visco: la Bce alzerà i tassi per evitare che scappi di mano «il genio dell’inflazione»

Negli Usa aumento prezzi per eccesso di domanda, in Europa a causa dei costi dell'energia. Gros-Pietro: sullo spread c'è molta speculazione, la banca centrale fa bene a fermarla. Villeroy: la nostra strategia funzionerà. Firmato impegno per l'educazione finanziaria

di Paolo Paronetto e Corrado Poggi

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La Bce si prepara ad alzare i tassi di interesse e a normalizzare le condizioni monetarie «per evitare che scappi di mano il genio dell'inflazione, che ci siano aspettative di inflazione che crescono in modo non controllato e alla fine ci sia una rincorsa tra prezzi e salari che porta solo a una caduta dei redditi reali». Questo il messaggio lanciato dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenuto alla terza e ultima giornata dello Young Factor. «Ultimamente abbiamo avuto un aumento dei prezzi molto forte e diverso tra Europa e Stati Uniti - ha aggiunto -. La Fed, per contenere un aumento dei prezzi stimolato da una domanda in eccesso, a questo punto sta facendo una politica monetaria restrittiva. La Bce, di fronte a un aumento dei prezzi che è soprattutto dovuto a un aumento del costo dell'energia», ha proseguito, deve intervenire per evitare che questi costi vengano trasferiti erodendo il potere di acquisto delle famiglie.

Gros-Pietro: la Bce ferma la speculazione sullo spread

L'Eurotower, in base alle attese, alzerà i tassi a partire da luglio, mentre ieri è intervenuta annunciando misure per contrastare l'allargamento degli spread e combattere la frammentazione del mercato finanziario. Sul tema è intervenuto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, che a margine dell'evento ha notato che «sullo spread c'è molta speculazione. E quindi è giusto che la Bce fermi la speculazione». Anche i rialzi dei tassi della Fed, ha aggiunto, «servono a fermare la speculazione. Le cause dell'aumento dei prezzi le sappiamo e sono nate essenzialmente dalla carenza di offerta, però la speculazione ci si è aggiunta ed è giusto fermarla».

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Villeroy: «Whatever it takes» per riportare inflazione al 2%

La Bce, ha notato da parte sua il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, è «pienamente determinata e capace» di promuovere la stabilità dei prezzi. «Dopo luglio aumenteremo i tassi in modo graduale ma duraturo sulla base dei dati economici legati all'inflazione - ha aggiunto -. Ma non dubitate, la nostra strategia funzionerà. Abbiamo la volontà e la capacità di riportare l'inflazione al 2% nel medio termine, faremo whatever it takes per riuscirvi».

De Guidos: messaggio è l'impegno contro la frammentazione

Quanto all'intervento di mercoledì per combattere l'allargamento dello spread, il vice presidente della Bce Luis de Guindos ha notato che «il messaggio principale è il nostro pieno impegno a contrastare la frammentazione finanziaria perché sarebbe dannosa per l'Unione bancaria e per tutta l'Europa». «Nella nostra riunione - ha sottolineato - l'obiettivo è stato quello di esprimere chiaramente che intendiamo batterci contro la frammentazione finanziaria e la prima linea di difesa che avremo sono i reinvestimenti del capitale giunto a maturazione nell'ambito del Pepp e poi ci siamo impegnati a prevedere e nel caso attuare nuovi strumenti per evitare la frammentazione».

Visco: globalizzazione ha portato benessere ma ha costi

Tornando al discorso di Visco, il governatore ha allargato lo sguardo all'attuale contesto globale e alle sue evoluzioni: «Il mondo è cambiato moltissimo ma sta cambiando da decenni, adesso è un mondo che corre e corre in modo globale. Poi ci sono questi eventi straordinari, e forse il mondo globale li facilita, che tendono a comprimerlo e quello che stiamo vivendo adesso è un evento straordinario, c’è incertezza davanti a noi», ha spiegato. Tra questi "eventi straordinari" c'è sicuramente la guerra in Ucraina, che è «drammatica, un ritorno a un passato che pensavamo fosse morto, non fosse più possibile». «Al di là degli effetti sulle nostre coscienze e sulla nostra attività politica, la guerra ha effetti sulla nostra economia: in primo luogo i prezzi dell’energia, che pensavamo si sarebbero raffreddati nel corso dell’anno e dell’anno prossimo tenderanno invece a essere alti e potranno anche aumentare», ha notato ancora Visco.

In ogni caso, ha rimarcato, «negli ultimi 30 anni ci sono stati cambiamenti straordinari, il mondo è cresciuto in termini di benessere, ma naturalmente ci sono stati anche dei costi. Questo cambiamento tecnologico, questa apertura completa delle società e delle economie ha avuto dei costi, ad esempio la disuguaglianza all’interno dei Paesi, mentre si è ridotta quella tra Paesi». Per fronteggiare i timori in questo mondo incerto, ha quindi concluso Visco, «è fondamentale la conoscenza: capire dove siamo, chi siamo e come possiamo progredire». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il governatore della Banca centrale olandese Klaas Knot: «Ieri ho ricevuto molte domande sugli investimenti in criptovalute ma io credo personalmente che il miglior investimento, quello che dà il rendimento più elevato di qualsiasi altro asset, è l'investimento nell'istruzione», ha scandito.

«La Bce sarà sempre il capro espiatorio per tutti»

Visco, infine, ha rivolto alla platea un'osservazione a metà tra l'ironia e l'impegno per il futuro politico dell'Unione europea: in Europa, ha notato, «abbiamo molti governi e solo una banca centrale. La banca centrale sarà sempre il capro espiatorio per tutti i mali dei singoli paesi». «Su questo fronte per migliorare la politica monetaria penso che sia fondamentale avere una controparte centrale», ha quindi aggiunto, riferendosi al progetto di Unione fiscale. «Ci vorrà tempo ma è fondamentale - ha concluso -. Non sappiamo se l'Europa diventerà una federazione ma dobbiamo fare dei passi avanti».

Firmato impegno per l'educazione finanziaria

Al termine dell'ultima giornata di lavori i quattro banchieri centrali presenti (Visco, Villeroy, Knot e lo spagnolo Pablo Hernandez De Cos) hanno sottoscritto un memorandum of understanding con l'Osservatorio Giovani Editori per l'educazione finanziaria. Un impegno, ha spiegato il presidente dell'Osservatorio Andrea Ceccherini, «che li vedrà coinvolti nell'International Advisory Board dell'Osservatorio Permanente Giovani Editori con l'obiettivo di portare in Europa più educazione economico finanziaria». «Rispetto al passato - si legge nel memorandum - i grandi cambiamenti che ci attendono richiedono oggi una maggiore attenzione alla formazione dei giovani. I giovani si trovano costantemente ad affrontare rapidi cambiamenti nel loro percorso di vita. Hanno bisogno di competenze adeguate per dispiegare appieno il loro potenziale innovativo. In questo nuovo contesto, l'istruzione, in particolare l'educazione economica e l'alfabetizzazione finanziaria, svolge un ruolo fondamentale, consentendo ai giovani di confrontarsi con le innovazioni dell'economia globale e delle società».


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