il discorso del governatore

Visco al Forex: per il 2017-2019 crescita all’1% ma non mancano rischi

A cura di Maximillian Cellino

3' di lettura

Prospettive di crescita e incertezza
Per il triennio 2017-2019 le proiezioni di Bankitalia confermano una crescita media annuo dell'1% del Pil, ma non mancano i rischi. Lo scenario presuppone condizioni globali ragionevoli, e che i rendimenti a medio-lungo si mantengano contenuti. Occorre anche che prosegua la dinamica del credito all'economia.

Necessarie le riforme
Il miglioramento del quadro macroeconomico e finanziario presuppone soprattutto che non si interrompa il processo di riforma avviato negli ultimi anni. Le conseguenze dell'incertezza circa le determinazioni politiche nel proseguire un'indispensabile strategia di ammodernamento non vanno sottovalutate.

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Il rischio credito
A giugno le sofferenze (Npl) iscritte a bilancio delle banche al netto delle rettifiche era di 191 mld, il 10,4% dei prestiti complessivi. Aggiungendo le rettifiche si arriva a 356 miliardi di crediti anomali, questo dato si riferisce però al valore facciale dei crediti e non alla loro effettiva incidenza sui bilanci.
Di questi 191 mld le sofferenze nette ammontavano a 88 miliardi, mentre i rimanenti 103 mld riguardano situazioni per le quali, con un miglioramento economico, le prospettive di ritorno alla normalità dei pagamenti sono più favorevoli.

I tassi di recupero
Nel decennio 2006-2015 i tassi medi di recupero degli Npl sono stati del 43%, pur con molte differenze tra le diverse banche. Nel biennio 2014-2015 questi valori si sono però ridotti al 35% soprattutto perché sono state effettuate cessioni in blocco sul mercato a investitori specializzati che hanno un tasso di recupero molto inferiore, circa il 23%. Su questo specifico tema Bankitalia ha pubblicato in questi minuti una nota.

L'invito alla Bce
Per facilitare le procedure di recupero, un contributo importante a livello europeo (vigilanza Bce) potrebbe provenire da una misura regolamentare che elimini o attenui i disincentivi alla cessione in blocco degli Npl per le banche che adottano modelli interni di tipo avanzato per la valutazione del rischio di credito. L'inclusione dell'effetto delle cessioni nelle stime di perdita in caso di insolvenza determina infatti un incremento significativo automatico dei requisiti patrimoniali sui prestiti in bonis e una riduzione dei coefficienti di capitale. Sul tema Bankitalia ha pubblicato una nota che mostra come tale riduzione potrebbe essere rilevante per le banche italiane.

Gli interventi effettuati
Il Governatore Visco cita gli interventi attuati nel nostro Paese nel 2016 che hanno consentito di affrontare le crisi: ricapitalizzazione precauzionale pubblica (Mps); fondi privati costituiti per l'acquisto di sofferenze e per il rafforzamento patrimoniale di banche in difficoltà (Atlante) e il ramo volontario dei fondi di garanzia dei depositi. Soluzioni adottate per le esigenze di specifiche banche che però servono ad aiutare l'intero sistema.

I 20 miliardi del Governo sono più che sufficienti
Le risorse pubbliche, fino a 20 miliardi, stanziate dal Governo e da destinare al sostegno della liquidità e del capitale delle banche solvibili, ma che potrebbero far fronte a carenze in uno scenario avverso, è più che sufficiente secondo il Governatore Visco. Mps assorbirà infatti circa un terzo di queste risorse e restano spazi più che sufficienti per affrontare le necessità di ricapitalizzazione di altre banche italiane per le quali ricorrano le condizioni poste dal decreto.

La sfida della razionalizzazione
Contrariamente a quanto si crede, la densità della rete territoriale e la produttività delle banche sono simili a quelle degli altri Paesi dell'area euro. L'attivo medio per dipendente è di 13,1 milioni contro 15,3 milioni in Europa. Nel nostro Paese c'è uno sportello bancario ogni 1.993 abitanti contro i 2.170 della media nell'Eurozona, ma Francia e Spagna fanno “peggio” rispettivamente con uno sportello ogni 1.770 e 1.493 abitanti. La Germania è naturalmente la più “virtuosa” con uno sportello ogni 2.397 abitanti e i margini di razionalizzazione restano quindi ampi. L'obiettivo finale sarebbe avvicinare gli Stati Uniti, dove esiste uno sportello ogni 3.900 abitanti circa.

Il richiamo conclusivo
Stabilità e riforme sono elementi essenziali per lo sviluppo, secondo il Governatore Visco. Non ci sono scorciatoie, specie per un Paese gravato da debito pubblico pesante e da problemi strutturali persistenti. Ripensamenti, ritardi e resistenze, anche nel settore bancario, rischiano di ripercuotersi sulle condizioni di mercato, vanificando i progressi realizzati durante la lunga crisi dalla quale stiamo uscendo lentamente e con fatica.

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