il progetto

Visiere protettive anti Covid, basta una stampante 3D per realizzarle anche a casa

Il progetto coinvolge realtà che già operano in campo sanitario come Isinnova (società che progetta e costruisce valvole necessarie per la respirazione assistita dei pazienti di Coronavirus in terapia intensiva) e Visionari No profit, associazione per la divulgazione della scienza e della tecnologia

di Andrea Gagliardi

2' di lettura

La plastica si trasforma da nemica dell’ambiente ad alleato nella lotta al coronavirus, grazie ad un progetto tutto italiano basato sulla flessibilità della stampa in 3D. Il progetto, denominato “VISIONARI MakeIt”, coinvolge realtà che già operano in campo sanitario come Isinnova (società che progetta e costruisce valvole necessarie per la respirazione assistita dei pazienti di Coronavirus in terapia intensiva) e Visionari No profit, associazione per la divulgazione della scienza e della tecnologia. E ha come elemento centrale la stampa 3D che permette di realizzare in breve tempo e in modo economico dispositivi utili non solo per il settore medico, ma anche per il singolo cittadino.

Visiere anti-Covid utilizzabili ovunque

Grazie a questa iniziativa, attraverso delle semplici stampanti 3D è ora possibile infatti realizzare visiere protettive anti-Covid “Face Shield”, costituite da un cerchietto e da un foglio di acetato che, assemblati, diventano dei dispositivi di protezione individuale, da usare sia all'interno delle strutture sanitarie, sia in quelle situazioni in cui si creano assembramenti ed è più elevato il rischio di contagio. Esistono già casi di visiere di protezione donate agli ospedali e realizzate da imprese che hanno riconvertito in parte la produzione. «Anche in questo caso sono state prodotte e regalate ad ospedali di tutta Italia migliaia di visiere protettive - viene spiegato - Ma c’è di più, perché chiunque grazie al file che Visionari mette a disposizione può creare a casa la sua visiera personalizzata, a bassissimo costo, a patto di essere in possesso di una stampante 3D».

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Il progetto sbarca anche in Africa

Inoltre “VISIONARI MakeIt” sbarcherà all’estero, a partire dall'Africa dove, «grazie ad una raccolta fondi e ad accordi con ong ed enti locali, arriveranno numerose stampanti alle comunità locali, regalate nell'ambito del progetto allo scopo di diffondere anche nelle zone più bisognose i necessari strumenti di protezione».

Il lato digitale della plastica
La plastica utilizzata per le visiere si chiama PLA, una plastica ricavata dall'amido di mais. «Molto versatile e facilmente reperibile, può essere modellata in qualsiasi tipo di forma grazie alla Stampa 3D. Il PLA è discretamente durevole e può essere rilavorato più volte una volta finito l'utilizzo». «Nonostante le preoccupazioni ambientali legate alla plastica, il mondo dell'innovazione è andato in controtendenza, scoprendone il lato digitale – spiega Dario Piermatteo, segretario generale di VISIONARI –. Il progetto “VISIONARI MakeIt” si propone inoltre di utilizzare plastica riciclata proprio per garantire il massimo rispetto dell’ambiente, attraverso ad esempio il recupero degli schermi in Plexiglass, reimmettendoli nel ciclo produttivo per diminuirne l’impatto».

Aumentata la domanda di stampanti 3D

«Prima della pandemia la plastica era paragonata al male assoluto. Ora, invece, abbiamo riscoperto la sua grande flessibilità - dichiara Cristian Fracassi, CEO di Isinnova -. Si è notato inoltre un aumento della domanda di stampanti 3D, ci aspettiamo che a breve sempre più persone inizino ad appassionarsi a questa tecnologia»

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