Vivendi, indagine dell’Antitrust Ue sull’acquisizione di Lagardère
Avviata una indagine formale sull’acquisizione di Lagardère da parte di Vivendi. Nel mirino la possibile condotta denominata gun jumping: acquisizione de facto prima di ottenere l’approvazione da parte delle autorità
di Andrea Biondi
2' di lettura
Vivendi finisce nel mirino dell’Antitrust Ue per l’acquisto di Lagardère. E la spada di Damocle ha i contorni di una multa che può arrivare fino al 10% del fatturato a valle dell’inchiesta formale che è stata avviata.
Si chiama “gun jumping” – il riferimento è all’atleta che parte prima che venga sparato il colpo di pistola – la condotta contestata alla media company che fa capo alla famiglia Bolloré. E in buona sostanza indica la possibilità che il gruppo abbia chiuso l’acquisizione del gruppo francese Lagardère prima di ottenere l’approvazione da parte delle autorità.
A mettere una ulteriore pulce nell’orecchio possono essere stati gli ultimi accadimenti , per esempio, in casa del Journal du dimanche (di proprietà di Lagardere) con la redazione in sciopero a oltranza per la nomina alla guida del giornale di Geoffroy Lejeune, considerato portatore di tesi di estrema destra. Dietro all’operazione i detrattori segnalano che ci sarebbe Vincent Bolloré.
L’Ong Reporters sans frontiers aveva chiesto l’indagine. «Dati i numerosi segnali che attestano la crescente presa di Vincent Bolloré sui media del gruppo Lagardère ancor prima della convalida dell’acquisizione, è sorprendente che un’indagine per un’acquisizione anticipata non sia stata avviata prima», ha affermato in passato il segretario generale della Rsf Christophe Deloire . L’Ong aveva sottolineato «i significativi cambiamenti avvenuti, in particolare nella redazione del Journal du Dimanche e ancora più significativamente a Paris Match».
Il gruppo Lagardere ha attività diversificate in Francia, dai media (con i libri Hachette, i magazine Paris Match e Le Journal du dimanche, la radio Europe 1) fino ai negozi Relay in stazioni e aeroporti. Il 9 giugno la Commissione ha autorizzato l’acquisizione da parte di Vivendi, subordinatamente al pieno rispetto degli impegni.
L’indagine ora è separata da questa procedura. L’apertura di un’indagine «non significa in alcun modo che esista un’infrazione. Non mette in discussione l’autorizzazione all’acquisizione di Lagardère da parte di Vivendi rilasciata dalla Commissione europea», ha voluto infatti puntualizzare la media company in uno statement aggiungendo di voler collaborare e «di aver pienamente rispettato le regole applicabili alle concentrazioni» e di impegnarsi «a continuare a rispettarle fino alla piena esecuzione dei rimedi offerti alla Commissione Ue».
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