Vodafone, i trend del futuro dalla sanità connessa all’IoT a misura d’ambiente
Gli esempi di connettività d’aiuto per risolvere le sfide del futuro, al 2030. È l’argomento del “Connected Consumer 2030” il nuovo report di Vodafone Smart Tech, in collaborazione con The Future Laboratory
di Andrea Biondi
I punti chiave
3' di lettura
Specchi del bagno di casa potrebbero essere dotati di sensori in grado di controllare la circolazione sanguigna. Ma anche dispositivi indossabili attivabili con il pensiero. E in più spinta a veicoli autonomi, Internet delle cose utilizzato per dare la zampata alle emissioni globali e a favore dell’ambiente e dati, di cui ci sarà abbondanza e allo stesso tempo enorme richiesta, sempre di più utilizzabili come valuta.
La spinta dell’innovazione
Un futuro che appare lontanissimo, ma che nel 2030 sarà la normalità. Parola di Vodafone che attraverso il suo report “The Connected Consumer 2030”, pubblicato in collaborazione con The Future Laboratory, prevede un futuro in cui l’innovazione nella sanità connessa, nelle smart cities, nella sostenibilità e un uso etico delle nuove tecnologie aiuteranno a risolvere sfide epocali e a migliorare la vita di tutti i giorni.
Decennio di cambiamenti
Tutto a discendere da sviluppo della tecnologia, con il 5G a fare da “detonatore”, e conseguente cambiamento di abitudini, modi di vita, sempre più legati alla realtà connessa. «I risultati del report The Connected Consumer 2030 evidenziano come il ritmo della trasformazione stia crescendo e come noi ne saremo il centro, perché con le nostre soluzioni di connettività aiuteremo governi, aziende e consumatori ad affrontare le grandi sfide della nostra società» commenta Lutfu Kitapci, Managing Director di Vodafone Smart Tech. «Ci aspetta un decennio di grandissimi cambiamenti», afferma dal canto suo Chris Sanderson, co-fondatore di The Future Laboratory.
Interazioni continue
Alla base c’è la previsione nel 2030 ci saranno 125 miliardi di dispositivi connessi a livello globale e che già nel 2025 una persona vi interagirà mediamente 4.800 volte al giorno: circa un'interazione ogni 18 secondi. A dimostrazione che le soluzioni intelligenti saranno una presenza chiave nella vita di tutti nel prossimo decennio.
Device intelligenti per rilevare e prevenire le malattie
La crisi sanitaria globale del 2020 ha messo in difficoltà i servizi sanitari essenziali nel 90% dei Paesi al mondo. Da qui la nuova era di sanità connessa, con le case che saranno dotate di dispositivi in grado di monitorare la salute in modo più proattivo, diagnosticando malattie, rilevando in anticipo eventuali problemi di salute e agevolando l'adozione di un modello di assistenza sanitaria preventiva. Dispositivi potrebbero misurare parametri vitali come l’idratazione, la glicemia e la pressione sanguigna, per prevedere o prevenire problemi cronici di salute prima ancora che si manifestino. L’assistenza sanitaria connessa sarà di fondamentale importanza anche per affrontare il problema del costante invecchiamento della popolazione, questione particolarmente attuale in Italia dove il 23% della popolazione ha già più di 65 anni, la percentuale più alta in Europa.
Wearable controllabili con il pensiero
Il report ipotizza che i dispositivi indossabili supereranno la tecnologia dei comandi vocali e saranno in grado di interagire direttamente con il pensiero dell'utente. Tutto questo, dice Vodafone, aprirà le porte a un futuro dove non avremo più bisogno dei display, a un “metaverso” in cui la comunicazione con i dispositivi avverrà attraverso le reti neurali, così che l'utente possa prendere appunti senza doverli scrivere, o comunicare con i propri dispositivi senza parlare.
Meno emissioni con la natura connessa
Con meno di 10 anni per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi, la connettività avrà un ruolo chiave per aiutarci a ripristinare e gestire la biodiversità a livello globale, fornendoci informazioni in tempo reale sullo stato di salute del nostro ambiente. Verso la fine di questo decennio la connettività potrebbe essere integrata negli alberi, nelle praterie e persino negli oceani: consentendo di monitorare l’impatto dei programmi di rigenerazione e di valutare le eventuali minacce. Inoltre, Vodafone ha recentemente collaborato con Defra e Forest Research per studiare come la tecnologia Narrowband-IoT (NB-IoT) possa monitorare la crescita degli alberi e supportare la ricerca sul ruolo degli stessi nella lotta ai cambiamenti climatici.
Guida autonoma, ologrammi e intelligenza artificiale
Il report Vodafone stima che per il 2030 l’impatto della connettività nei trasporti in termini di Pil toccherà i 241 miliardi di euro. I veicoli autonomi non solo saranno più ecologici e silenziosi, ma attraverso ologrammi immersivi potrebbero permettere ai marchi di presentare le loro ultime collezioni ai passeggeri. Secondo l'indagine, i passeggeri saranno anche in grado di “fare swipe” sui prodotti e valutarli, ma anche di farsi portare direttamente in un punto vendita per effettuare un acquisto. Salendo su un veicolo autonomo, i passeggeri potranno controllare il viaggio con i loro dispositivi personali e scegliere tra varie impostazioni: dal giro turistico al lavoro al tempo libero, per creare una passenger experience totalmente personalizzata.
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