Voglia di ripresa, creatività, new entry: il meglio della settimana della moda di Milano
Di sfilata in sfilata, di presentazione in presentazione, ecco quali sono i look e gli accessori da desiderare per la prossima stagione
di Redazione
2' di lettura
Una finestra aperta sul futuro: come sarà la stagione autunno-inverno 2021-2022? Come ci vestiremo, quanto usciremo, come ridefiniremo i nostri stili di vita e le nostre relazioni? E' con il consueto sguardo proiettato in avanti – tanto più in un momento ancora critico, in cui il bisogno di sognare e di proiettarsi in una dimensione di fiducia è indispensabile – che è in corso la settimana della moda milanese. A un anno esatto dallo scoppio della pandemia, che proprio durante le sfilate della scorsa stagione aveva avuto la sua battuta d'inizio, la creatività va in scena in formato phygital. Tante presentazioni, rigorosamente su appuntamento, show per la maggior parte digitali: i big del made in Italy, qualche new entry, piacevoli conferme e designer emergenti.
Si respira una voglia di ripresa, una grande razionalità inventiva, una tenace valorizzazione della specificità della qualità produttiva. Ecco qualche anticipazione: un'antologia della moda nel suo più puro senso etimologico. Il fior da fiore dello stile che verrà.
1) Poetica, non ostentata. La sensualità può avere una dimensione delicata e fiabesca, anche con un pezzo di lingerie di pizzo. N° 21 by Alessandro dell'Acqua
2) Voglia di equilibrio. Il fascino discreto dell'eleganza, non senza una punta di decisione e autodeterminazione. Max Mara
3) Senza perdere la tenerezza. Il maschile rivisitato: capi interamente rubati dal guardaroba di lui, ma riscritti con grande morbidezza, anche nei tagli. Kiton
4) La perfezione logica del colore. La capacità di costruire architetture con campiture. Prada
5) Monocromo, tutt'altro che monotono. L'eleganza di toni caldi con grandi stole di pellicce, preziosi dettagli dei cappotti, morbidissime corazze. Il debutto di Kim Jones da Fendi
6) Saper fare italiano. La creatività è fatta di scambi, cortocircuiti, commistioni, intrecci. Questo è il risultato della conversazione tra due uomini - Andrea Ranieri e Giuseppe Santoni - sulla femminilità. Santoni
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