«Volevo una mamma bionda». Storia (dei giorni nostri) di una adozione miracolosa
Il racconto di Susanna Petruni, giornalista Rai e conduttrice di tg, di una vicenda personale di dolore e gioia, delusioni e casualità. E l'incontro con Papa Francesco
I punti chiave
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Una ragazzina sfuggita quando aveva solo quattro anni dalle violenze di un padre alcolista e manesco, ai margini di un campo rom alla periferia di Roma, che ha passato molti anni della sua breve vita in una casa famiglia prima di incontrare la giornalista, a sua volta reduce da un percorso doloroso che l’ha fatta anche incappare in una truffa molto ben congegnata. Una storia dei nostri giorni, ma con un dolore antico e alla fine una gioia condivisa. Una storia raccontata in Volevo una mamma bionda (Piemme, 17,5 euro, 173 pagine), appena arrivato in libreria.
Nel percorso anche la truffa di un’organizzazione di finte adozioni internazionali
L'autrice è Susanna Petruni, giornalista, vice direttore Rai Parlamento, con un passato di inviato speciale e conduttrice delle principali edizioni del Tg1, di cui è stata a lungo vice direttore. Con il marito Massimo anni fa hanno intrapreso un percorso per l'adozione, che in una fase iniziale li ha resi facili prede di un’organizzazione che, come molte altre, truffa ogni giorno molte coppie. Dopo questa esperienza potrebbe raccontare anche quali sono i campanelli d’allarme e i segnali da non sottovalutare.
L’arrivo della figlia, di 9 anni, da un campo rom
Poi è arrivata finalmente l'adozione. Ma adottare una bambina già grande (9 anni) che per di più arriva da un campo rom è un'esperienza ancora più difficile: il rischio che i bambini siano rapiti e ricondotti alla vecchia vita per essere avviati all'accattonaggio e alla prostituzione è elevatissimo, quindi la guardia deve essere sempre molto alta. Una lunga storia di sofferenze, di attese, di delusioni, ma sempre di tenacia«Una volta sentii una persona dire: per adottare un bambino oggi ci vuole fegato. Una mia amica replicò: no, ci vuole cuore. Ha ragione lei: per adottare un bambino ci vuole un cuore grande» ha detto Susanna Petruni in un'intervista a Famiglia Cristiana.
«É lei che ci ha adottati»
Stella (nome di fantasia) è una bambina di 4 anni che vive fra stenti e violenze in un campo rom alla periferia di Roma. Viene trovata in una buca dalla polizia dopo una retata. Poi una serie di eventi: l'incontro casuale con una magistrato, ma anche quello con Papa Francesco. Fin dal primo incontro in casa-famiglia tra Stella e Susanna scoppia la scintilla. «Voleva una mamma bionda», confessa subito la piccola alla psicologa. «L'unica bionda che aveva visto quel giorno ero io», racconta Susanna. «In realtà è lei che ci adottati».
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