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Voli aerei, Ryanair chiude il trimestre in utile per 170 milioni di euro

La compagnia sta aumentando la propria capacità per intercettare la forte domanda estiva. Sulla seconda parte dell’anno resta forte incertezza

di Mara Monti

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3' di lettura

Ryanair chiude in utile il primo trimestre dell’anno finanziario iniziato il 1° aprile. La più grande compagnia aerea low cost d’Europa ha registrato nel periodo aprile-giugno 2022 un utile netto di 170 milioni di euro, rispetto a una perdita di 273 milioni di euro registrata nello stesso periodo del 2021. Il risultato supera le previsioni degli analisti, che stimavano i guadagni del periodo di 150 milioni di euro. Il titolo quotato alla Borsa di Dublino è in calo dell’1,36% dopo la pubblicazione dei dati trimestrali.

I passeggeri trasportati nel primo trimestre dell’anno fiscale sono stati 45.5 milioni +9% rispetto allo stesso periodo pre-Covid e per l’anno in corso prevede di trasportare 165 milioni di passeggeri superando il livello pre-Covid dell’11 per cento. Con l’entrata in flotta dei nuovi B 737 Max con più capacità di trasporto, la compagnia prevede entro il 2026 di trasportare 225 milioni di passeggeri: al momento in flotta sono presenti 73 B737-8200 Gamechanges su 210 ordinati da Ryanair. Con una maggiore capacità disponibile, nella summer del 2022 la compagnia low cost avrà una capacità di offerta del 115% rispetto allo stesso periodo pre-Covid.

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In una nota di commento ai conti Ryanair ha spiegato che, rispetto al periodo pre-pandemia, le prenotazioni di voli continuano ad essere effettuate a ridosso della data di partenza, fenomeno che determina per la compagnia una «visibilità zero» sulla seconda metà dell’anno finanziario.

«La ripresa è fragile ed è molto soggetta a qualunque flusso di notizie su Covid e Ucraina», ha affermato in un’intervista il Chief Financial Officer Neil Sorahan, citando l’impatto della variante Omicron del Covid lo scorso Natale e l’invasione russa dell’Ucraina. L’aumento del costo del petrolio è un’altra variante che pesa sui risultati finanziari nonostante la compagnia ha coperto da aumenti di prezzo l’80% del costo del carburante e del 30% per il prossimo anno finanziario.

A causa delle incertezze sulla seconda parte dell’anno, la compagia sta aumentando la propria capacità oltre i livelli pre-Covid per raccogliere la forte domanda estiva, nel tentativo di conquistare nuove quote di mercato. Il vettore ha affermato di aver anche esteso i contratti di locazione dei jet Airbus SE A320 fino al 2028.

Dopo l’inizio della ripresa del trasporto aereo post-Covid, nel corso della primavera, Ryanair ha avviato trattative con i sindacati per un’accelerazione dei salari del personale. Ad oggi, ha riferito la compagnia, gli accordi di ripristino accelerato delle retribuzioni concordati con i sindacati rappresentano oltre l’80% dei suoi piloti e circa il 70% del personale di cabina in Europa.

Le trattative con i sindacati servono a calmierare i problemi sollevati dalla difficoltà nel reperire personale. Al punto che il numero uno di Ryanair, Michael O’Leary, la scorsa settimana ha lanciato un appello al governo del Regno Unito affinché dia prova di “maggior buon senso” rispetto alla stretta migratoria post Brexit e conceda un regime di visti semplificati per l’ingresso di cittadini Ue da impiegare in settori lavorativi come quello aereo nei quali la richiesta attuale supera l’offerta garantita dai candidati britannici.

O’Leary ha definito “bizzarro” il fatto che con le regole vigenti imposte dal governo Tory del dimissionario Boris Johnson la sua azienda possa assumere più facilmente dipendenti del Marocco od originari di altri Paesi extra-europei per coprire le carenze di personale di bordo rispetto alle limitazioni inflitte per l’ottenimento del visto di lavoro a “giovani portoghesi, italiani o slovacchi” disponibili. Ha quindi invocato soluzioni “pragmatiche” per sbloccare la situazione, almeno per i contratti stagionali necessari a superare la crisi attuale.

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