Volkswagen scopre le carte, per le batterie prima gigafactory in Canada
PowerCo, la società del gruppo dedicata alla produzione di batterie, ha optato per St. Thomas in Ontario, Canada. L’impianto inizierà la produzione nel 2027. Schmall: «Ma i piani per l’Europa non cambiano»
di Alberto Annicchiarico
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La scorsa estate era stato siglato un memorandum d’intesa ai massimi livelli, presenti il cancelliere Scholz e il premier del Canada, Trudeau, per entrare nel settore minerario canadese. Alla fine della prima settimana di gennaio erano stati pubblicati documenti riservati sulla ricerca da parte del gruppo Volkswagen di un sito per una fabbrica di batterie in Ontario. E meno di una settimana fa era trapelato che il gruppo di Wolfsburg stava valutando la possibilità di realizzare un impianto negli Stati Uniti, sulla spinta dei ricchi incentivi promessi dall’IRA (Inflation Reduction Act), la legge green voluta da Joe Biden che stanzia 370 miliardi di dollari. Soprattutto era emerso come si fosse svolto, ai primi di marzo, un meeting tra Vw e tre commissari Ue per discutere di cosa fosse disposta a fare Bruxelles per offrire condizioni analoghe a quelle della normativa Usa. Era suonato l’allarme. Fuga dall’Europa? Poche settimane prima la svedese Northvolt, di cui Vw è azionista, aveva minacciato di realizzare la prossima gigafactory in Usa e non in Europa, perché molto più conveniente.
Ebbene, il grande mistero è stato rivelato. Volkswagen ha davvero scelto il Canada per la sua prima gigafactory in Nord America. PowerCo, la società del gruppo dedicata alla produzione di batterie, ha optato per St. Thomas in Ontario, Canada. L’impianto inizierà la produzione nel 2027. La decisione di allargare la produzione di PowerCo dall’Europa al Canada, però, non sarebbe una fuga ma «un’ulteriore prova della ambiziosa strategia di crescita del gruppo in Nord America». Già il 3 marzo il primo produttore automobilistico europeo aveva fatto sapere che per il rinato brand Scout costruirà un impianto da 2 miliardi di dollari vicino a Columbia, nella Carolina del Sud, per produrre pick-up e suv elettrici.
«La nostra strategia nordamericana è una priorità chiave nel nostro piano in 10 punti che abbiamo presentato lo scorso anno. Con le decisioni sulla produzione di batterie in Canada e di un sito Scout nella Carolina del Sud, stiamo accelerando l’esecuzione della nostra strategia per il Nord America», ha affermato il ceo del gruppo, Oliver Blume. La gigafactory canadese, in ogni caso, garantirà l’accesso a sussidi sia canadesi che statunitensi.
Poche ore prima della comunicazione ufficiale, Thomas Schmall, responsabile tecnologia nel board del gruppo e presidente di PowerCo, aveva corretto la rotta: «È stato un malinteso che gli annunci di nuovi stabilimenti in Nord America significassero che avremmo fatto di meno in Europa», ha assicurato Schmall. Volkswagen, quindi, intenderebbe ancora portare a termine i suoi piani per 6 fabbriche di batterie in Europa per 240 gigawattora nel Vecchio Continente. Allo stesso tempo punta a soddisfare una domanda tra 60 e 100 gigawattora di capacità in Nord America.
Come era nata l’ipotesi di una fuga del colosso tedesco? Schmall aveva riferito sul suo profilo LinkedIn dell’incontro del 3 marzo con tre commissari dell’Unione, Maroš Šefčovič, Margrethe Vestager e Thierry Breton. Ne era scaturito un caso, dal momento che il senso era che il gruppo Volkswagen guardasse con interesse alle opportunità offerte dall’Inflation Reduction Act (IRA) di Biden, che per una sola gigafactory avrebbe garantito vantaggi per 10 miliardi.
Volkswagen non ha bisogno di iniziare la costruzione di un nuovo stabilimento in Europa fino al 2025, ha affermato ancora Schmall. In questo momento è in fase di realizzazione la prima gigafactoy in Bassa Sassonia, a Salzgitter. Mentre è stato acquisito il terreno per il secondo impianto programmato in Europa, nei pressi di Valencia. L’avvio della produzione a Salzgitter è fissato nel 2025 e a regime l’impianto sarà in grado di produrre batterie per una capacità annua di 40 GWh, sufficienti per mezzo milione di veicoli elettrici.
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