Volkswagen, delude il flusso di cassa. Segno più per vendite e utile operativo
L’azienda tedesca ha pubblicato i risultati finanziari preliminari del 2022. Hanno pesato le frequenti interruzioni sulle catene di approvvigionamento
di Alberto Annicchiarico
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Parziale delusione per il gruppo Volkswagen: non ha raggiunto il suo obiettivo di flusso di cassa del 2022, affermando che le interruzioni della catena di approvvigionamento hanno portato a scorte superiori al previsto. La casa automobilistica tedesca ha riportato quindi un flusso di cassa preliminare di circa 5 miliardi di euro (5,36 miliardi di dollari), ben al di sotto del suo obiettivo di circa 8,6 miliardi. I problemi della catena di approvvigionamento hanno lasciato l’azienda con più prodotti finiti, materie prime e forniture alla fine dell’anno.
Volkswagen ha dovuto affrontare una serie di sfide lo scorso anno. Oltre alle difficoltà sulle supply chain, sperimentate anche da altri big dell’auto, anche un’ondata di ritorno della pandemia da Covid-19 in Cina, che ha portato a diverse interruzioni della produzione. La prima casa automobilistica europea prevede un andamento di segno diverso nel 2023. È vero che la domanda è attesa in rallentamento a causa del rallentamento dell’economia e dell’inflazione record, ma il gruppo guidato da Oliver Blume sostiene di contare su una quantità di ordini che sosterrà le vendite almeno per il primo semestre.
Il gruppo di Wolfsburg ha poi affermato che i ricavi e l’utile operativo del 2022 sono stati invece in linea con le sue stime più recenti. Le vendite sono state pari a 279 miliardi di euro (erano state pari a 250 miliardi un anno prima), superando la stima del consenso di Bloomberg di 278 miliardi di euro. L’utile operativo prima delle componenti straordinarie è stato di 22,5 miliardi di euro (+12,5% sul 2021), appena al di sotto della stima di Bloomberg di 23 miliardi di euro.
I dati arrivano a ruota della notizia del sorpasso storico per Stellantis che ha piazzato Peugeot 208 in vetta alla classifica 2022 delle auto più vendute nei mercati Ue più Regno Unito, Norvegia, Svizzera e Islanda. A scapito della reginetta di sempre, la Golf, il cui smalto da qualche tempo brilla un po’ meno. Come ha segnalato un rapporto di Jato Dynamics , la Golf occupava il primo posto dal lontano 2007. L’ex regina sembra fare parte, nell’era dei suv, di un segmento sul quale Wolfsburg potrà scommettere sempre meno. Ad esempio, con l’avvento dell’Euro 7, che i produttori europei avversano con forza, una storica utilitaria come la Polo potrebbe finire sul binario morto visto l’incremento di prezzo che la renderebbe inavvicinabile. VW spingerebbe sullo sviluppo di nuove elettriche competitive, a cominciare dalla nuova versione della ID.3, che sarà in produzione dalla prossima primavera. Una media nelle dimensioni ma non nel prezzo, che partirà da 44mila euro.
In Borsa il titolo VW (+7% nel 2023) ha chiuso la seduta di mercoledì in negativo (-1,07%). Dopo l’accelerata della seduta precedente, i titoli del settore auto hanno viaggiato con il freno a mano tirato in tutta Europa (-0,10% l’Euro Stoxx 600, che guadagna il 5,7% da inizio d’anno).
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