Volkswagen parte a razzo nel I trimestre e alza le stime nonostante i chip
Il gruppo tedesco riporta un utile netto di 3,4 miliardi (3,05 nel primo trimestre 2019) e un utile operativo di 4,8 miliardi (3,9 nello stesso periodo 2019)
di Alberto Annicchiarico
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I punti chiave
3' di lettura
Il gruppo Volkswagen è tornato nel primo trimestre del 2021 a un livello di risultati vicino a quello pre-pandemia, nonostante il perdurare della crisi sanitaria e «i lievi effetti» della carenza di chip elettronici, che dovrebbero essere «più significativi» nel secondo trimestre. Il gruppo tedesco riporta un utile netto di 3,4 miliardi (3,05 nel primo trimestre 2019) e un utile operativo di 4,8 miliardi (3,9 nello stesso periodo 2019). Sono stati venduti 2,4 milioni di veicoli (+21,2%). I ricavi sono aumentati del 13,3% a 62,4 miliardi.
Marchi premium protagonisti
I conti sono stati sostenuti soprattutto dal programma di taglio dei costi e dalle performance dei marchi premium, Audi e Porsche, che hanno mostrato risultati operativi ben sopra il miliardo (1,4 i quattro anelli e 1,2 la casa di Stoccarda). A conferma, come per i concorrenti, che in questa fase di difficoltà sul versante della produzione (AlixPartners stima in potenziali 100 miliardi di dollari di minor fatturato e in 3,9 milioni di auto prodotte in meno il conto della crisi dei semiconduttori nel 2021) sono i modelli premium e quelli che garantiscono i maggiori margini a sostenere i risultati. Nel caso del gruppo di Wolfsburg è pertanto possibile alzare le stime per l'anno in corso.
Migliora la redditività
Il ritorno operativo sulle vendite è infatti previsto tra il 5,5% e il 7% quest'anno, rispetto a un intervallo precedente compreso tra il 5% e il 6,5%. Vw ha anche aumentato la sua proiezione per il flusso di cassa netto e la liquidità netta.
«Abbiamo iniziato l'anno con grande slancio», ha commentato l'amministratore delegato Herbert Diess nel comunicato. Sebbene in questa prima fase del 2021 la domanda sia rimbalzata in tutto il settore automobilistico, i produttori sono alle prese con una grave carenza di chip che li costringe a sospendere e a dare la priorità ai veicoli che garantiscono i margini maggiori. Diess, come già hanno fatto sapere altri ceo dell’automotive, ha detto che i problemi aumenteranno nel secondo trimestre e che alcune linee si interromperanno «per pochi giorni, poche settimane», anche se le conseguenze non saranno così pronunciate come per alcuni concorrenti.
La battaglia per le scorte, acciaio e metalli preziosi inclusi
La battaglia per assicurarsi le scorte è quotidiana. Stellantis ha avvertito ieri che la carenza globale di semiconduttori peggiorerà tra aprile e giugno, mentre Ford ha previsto un calo di 2,5 miliardi di dollari per i mancati guadagni derivanti dalle scarse forniture di chip. «Stiamo combattendo giorno dopo giorno», ha detto Diess in un'intervista a Bloomberg TV. «Stiamo facendo di tutto per mantenere attiva la produzione».
Ma non ci sono solo i semiconduttori. L'aumento dei prezzi delle materie prime, dall'acciaio ai metalli preziosi, sta mettendo a dura prova l'industria automobilistica, ha affermato Diess. «Trovare nuove fonti, questa sarà sicuramente una sfida per il 2021. La domanda è in aumento per tutti e l'offerta è limitata».
La rincorsa su Tesla
Vw è in un momento cruciale per far decollare la sua auto elettrica e ridurre il divario con Tesla, che vorrebbe superare presto, per essere leader di mercato entro il 2025. Tra i nuovi modelli di quest'anno ci sono la VW ID.4 e l'Audi Q4 e-tron, due crossover che intendono fare concorrenza alla Model Y di Tesla, in difficoltà per il ritardo di sei mesi sul previsto dell’avvio della nuova gigafactory nel nord della Germania (la produzione dovrebbe essere avviata all’inizio del 2022 e non più a luglio). Diess ha affermato che i veicoli elettrici sono in realtà meno colpiti dalla carenza di chip, sostenendo così gli sforzi dell'azienda per orientare maggiormente la produzione. Il primo produttore europeo punta a vendere quest'anno circa 600.000 auto full electric e intende rispettare i limiti sulle emissioni imposti dall’Unione europea.
Da inizio d’anno i titoli della casa di Wolfsburg hanno guadagnato oltre il 40%, miglior performance sul principale listino tedesco.
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