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Volkswagen, la cura di Bosch per il rilancio del software prevede 2mila tagli

Cariad ha bruciato 2,5 miliardi nel 2023. Serviranno mesi per uscire dal cul-de-sac che frena il lancio di Audi Q6 e-tron e Porsche Macan elettrica

di Alberto Annicchiarico

Il logo Volkswagen. REUTERS/Brendan McDermid/File Photo

2' di lettura

Non solo riduzione dei contratti a tempo determinato nello stabilimento di Zwickau o meno turni per la flessione della domanda di auto elettriche. Secondo indiscrezioni Volkswagen intende tagliare 2.000 dei 6.500 posti di lavoro in Germania, presso la sua unità software Cariad, da tempo in difficoltà, come parte di un piano di ristrutturazione presentato dal nuovo numero uno Peter Bosch, ex capo della produzione Bentley. La rivoluzione di Bosch non eviterà comunque ulteriori ritardi ai programmi per modelli chiave di Audi e Porsche.

Mercoledì 25 ottobre il consiglio di amministrazione avrebbe approvato il piano, secondo Manager Magazine, con l’obiettivo di ridurre i posti di lavoro tra il 2024 e la fine del 2025.

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Una nuova architettura software, la 1.2, che sarà implementata sull’Audi Q6 e-tron e sulla versione elettrica, la prima, della Porsche Macan, subirà un ritardo di 16-18 settimane, afferma il rapporto, mentre l’architettura del livello successivo, 2.0, originariamente prevista per il 2025,non arriverà prima del 2028. I ritardi sulla 1.2, comunque, avrebbero riflessi sullo sviluppo di ben 60 nuovi modelli.

È in fase di messa a punto anche la nuova piattaforma SSP (Scalable systems platform), su cui si baseranno tutti i futuri modelli a partire dalla nuova Trinity, la futura generazione di auto elettriche Volkswagen.

Il piano necessita ancora dell’approvazione del sindacato, che ha negoziato garanzie di lavoro per i lavoratori fino alla metà del 2025. «Non accettiamo questo metodo di tagliare posti di lavoro in modo indiscriminato. Non ci sono informazioni concrete su dove dovrebbero essere tagliati i posti, in termini di struttura e compiti», ha dichiarato un portavoce.

Quanto all’azienda, un portavoce ha rifiutato di commentare l’articolo di Manager Magazin, ma ha detto che il ceo Peter Bosch sta lavorando su un «piano di trasformazione globale» per «riposizionare» l’azienda fin dall’estate. «Il progetto è nelle fasi finali e verrà comunicato una volta che gli organi competenti avranno deliberato», ha aggiunto il portavoce.

L’unità, voluta nel 2020 dall’ex amministratore delegato del gruppo, Herbert Diess, per trasformare Vw in una vera tech company, capace di competere sul mercato dell’auto elettrica, nei primi nove mesi dell’anno ha già bruciato 2,5 miliardi di euro e dalla sua nascita non è riuscita a centrare gli obiettivi per il lancio di software e modelli.

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