Volkswagen scommette altri 180 miliardi per l’auto del futuro nei prossimi 5 anni
Più di due terzi (68 per cento, 122 miliardi) degli investimenti confluiranno nei campi futuri della digitalizzazione e dell’elettrificazione. Blume: «Il 2023 sarà un anno decisivo»
di Alberto Annicchiarico
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I punti chiave
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Investimenti totali per 180 miliardi di euro tra il 2023 e il 2027 «nei pool di profitti più interessanti, inclusa in particolare la strategia per le batterie del gruppo, aumentando la propria presenza nella regione del Nord America, aumentando la competitività nella digitalizzazione e nei prodotti in Cina - dove Vw ammette, per bocca del suo ceo Oliver Blume, che servirà tempo per essere competitivi sul versante dei veicoli elettrici - oltre a continuare a sviluppare il portafoglio prodotti di punta del Gruppo». Questa la strategia del Gruppo Volkswagen illustrata durante la Conferenza annuale martedì mattina.
Entro il 2025 Bev un’auto venduta su cinque
«Più di due terzi (68 per cento, 122 miliardi) degli investimenti - si legge nel comunicato - confluiranno nei campi futuri della digitalizzazione e dell’elettrificazione. Nell’ultimo piano quinquennale, la cifra era del 56%. Già nel 2025, ogni quinto veicolo venduto in tutto il mondo dovrebbe essere un veicolo con trazione completamente elettrica (Bev, il target è 50% entro il 2030,ndr)». Nel programma di elettrificazione non saranno sacrificati modelli iconici come Golf e Tiguan.
«Uno dei motivi principali dell’aumento degli investimenti è l’importo fino a 15 miliardi di euro destinato alla costruzione di fabbriche di batterie da parte di PowerCo (la controllata dedicata alla fabbricazione di batterie, ndr) e alle spese anticipate per garantire le materie prime. Entro il 2030, si prevede che PowerCo genererà un fatturato annuo di oltre 20 miliardi di euro. Inoltre, continueranno gli investimenti nell’ultima generazione di motori a combustione. Il picco degli investimenti dovrebbe essere raggiunto nel 2025, dopodiché diminuirà» gradualmente.
A proposito dei motori a combustione interna e rispetto al dibattito (con aspre polemiche) sul loro stop in Europa nel 2035 o no, il cfo Arno Antlitz è stato assertivo: «Vogliamo mantenere competitivi i nostri motori a combustione interna per tutto il tempo in cui saranno sul mercato».
L’offensiva in Nordamerica e Ford
Il gruppo di Wolfsburg sta accelerando per contrastare la crescente concorrenza nell’elettrico: da una parte Tesla, dall’altra i nuovi arrivati cinesi, Byd in testa. E proprio ieri è arrivata la notizia che PowerCo ha optato per St. Thomas in Ontario, Canada, come sede delle prima gigafactory americana. L'impianto inizierà la produzione nel 2027. La decisione di allargare la produzione di PowerCo dall'Europa al Canada, però, non sarebbe una fuga ma «un'ulteriore prova della ambiziosa strategia di crescita del gruppo in Nord America». Già il 3 marzo il primo produttore automobilistico europeo aveva fatto sapere che per il rinato brand Scout costruirà un impianto da 2 miliardi di dollari vicino a Columbia, nella Carolina del Sud, per produrre pick-up e suv elettrici. Vw intende accrescere la quota di mercato almeno al 10 per cento. Altro elemento dell’offensiva nordamericana: sarà rafforzata la cooperazione con Ford sulla piattaforma Meb per le auto elettriche.
Blume: 2023 anno decisivo per obiettivi stategici
«Il 2022 - ha commentato Blume» - è stato un anno importante per il Gruppo Volkswagen. Abbiamo fatto progressi nell’esecuzione della nostra strategia, nonostante i venti contrari estremi. I veicoli a batteria (Bev) hanno rappresentato una quota record del 7% delle consegne totali, una pietra miliare significativa su cui costruiremo quest’anno mentre la nostra popolare gamma di modelli continua a crescere. In linea con il nostro piano in dieci punti, abbiamo adottato misure importanti per attuare la nostra strategia, comprese nuove strategie di prodotto per i nostri marchi, la razionalizzazione delle nostre piattaforme e una roadmap del software rivista. Abbiamo continuato a rafforzare la nostra presenza globale concentrando la produzione e lo sviluppo dei nostri eccellenti prodotti e tecnologie ancora più localmente nei mercati. L’anno fiscale 23 sarà un anno decisivo per il raggiungimento degli obiettivi strategici e l’accelerazione dei progressi in tutto il gruppo».
I risultati del 2022
Blume ha ricordato i risultati del 2022, solidi grazie a un minuzioso lavoro sui costi, in calo, e alla performance dei marchi premium, che hanno confermato la loro profittabilità: utili al netto delle tasse per 15,8 miliardi di euro, il 2,6% in più rispetto ai 15,4 miliardi dell'anno precedente, con vendite in aumento del 12% circa a 279,2 miliardi. Il margine operativo del settore auto è stato dell’8%, leggermente più basso delle stime (8,1%). Nel 2023, con il portafoglio ordini pieno e una minore tensione sul mercato dei semiconduttori, le cose dovrebbero andare anche meglio, nonostante la frenata dell'economia. La società ha proposto un dividendo di 8,70 euro per azione ordinaria e di 8,76 euro per azione privilegiata, un incremento di 1,2 euro per azione in entrambi i casi, con un payout ratio in aumento dal 25,4% al 29,4%.
Cariad, il tallone d’Achille
L’unità software di Volkswagen, Cariad, ha subito una perdita operativa di 2,1 miliardi di euro (2,24 miliardi di dollari) nel 2022 su un fatturato di 800 milioni di euro, secondo il rapporto annuale della casa automobilistica pubblicato martedì. La casa automobilistica dovrebbe fornire un aggiornamento su come migliorerà le operazioni presso Cariad, che è stata istituita sotto l’ex amministratore delegato Herbert Diess ma è in ritardo rispetto ai suoi obbiettivi.
Gli obiettivi del 2023
Il primo costruttore europeo prevede che nel 2023 i volumi saliranno a 9,5 milioni, circa il 15% in più rispetto al 2022. I ricavi saranno compresi fra 307 e 321 miliardi di euro (contro i 280 del 2022). Il cash flow («vogliamo dare a Volkswagen Group un forte orientamento al cash», ha detto Blume) potrebbe quasi raddoppiare a 8 miliardi, mentre il ritorno sulle vendite potrebbe oscillare tra il 7,5% e l’8,5%, sostanzialmente stabile rispetto al 2022.
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