Volkswagen taglia assunzioni esterne in Germania per ridurre i costi
Esulano dalla nuova politica i ruoli indispensabili, «a prova di futuro», per l’azienda o quelli necessari per soddisfare i requisiti legali
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Il Gruppo Volkswagen sta riducendo al minimo la sua politica di assunzioni esterne in sei stabilimenti in Germania che producono autovetture, veicoli commerciali e componenti del brand. La mossa fa parte di un più ampio programma di riduzione dei costi in fase di sviluppo, progettato per aiutare il marchio omonimo della casa automobilistica a raggiungere un obiettivo di ritorno sulle vendite del 6,5% entro il 2026. Un raddoppio. L’intera gamma di misure avrebbe dovuto essere definita entro ottobre, ma ora probabilmente durerà fino alla fine dell’anno, ha fatto sapere un portavoce del comitato aziendale, il sindacato interno che difende gli interessi dei 600mila dipendenti del gruppo ed è guidato da Daniela Cavallo.
L’azienda ha limitato le assunzioni esterne dopo la pandemia di coronavirus e sta alzando l’asticella come parte della campagna di riduzione dei costi, ha riferito il portavoce. Secondo la nuova politica, comunicata al personale venerdì, solo i ruoli indispensabili, «a prova di futuro», per l’azienda o quelli necessari per soddisfare i requisiti legali sarebbero aperti per assunzioni esterne.
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