Volkswagen, i margini deludono. Punta a raddoppiare la stretta sui costi
Nel terzo trimestre utile operativo di 5 miliardi, +17%. Ritorno sulle vendite del 6,2%, a fronte di un obiettivo a lungo termine di oltre il 10%
I punti chiave
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Il gruppo Volkswagen si avvia verso la chiusura dell’anno con risultati inferiori alle ambizioni e prospettive incerte, visto il quadro macroeconomico e la domanda in calo in Europa e in Cina, che riguarda in particolare le auto elettriche, come segnalato nel corso dell’ultima settimana sia da Tesla che dal gigante coreano delle batterie LG Energy Solution. il gruppo guidato dal ceo Oliver Blume, dopo i recenti annunci di ridimensionamento della forza lavoro nella sua più importante fabbrica di auto elettriche a batteria, Zwickau, ha chiuso il terzo trimestre 2023 con un utile operativo di 5 miliardi di euro. Si tratta di una crescita del 17% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con un margine operativo del 6,2%, a fronte di un obiettivo a lungo termine di oltre il 10% per tutto il gruppo. I ricavi del periodo ammontano a 78,8 miliardi di euro (+12%) e le vetture consegnate sono cresciute del 7% a 2,3 milioni di unità. Le azione ordinarie hanno chiuso in rosso (-2,45%).
Margini deludenti, il piano. Ma senza abbassare i prezzi
Alla luce di questi dati Volkswagen punta ora a raddoppiare i risparmi. I costi elevati nel suo gruppo di marchi di volume (Vw, Skoda, Seat, Cupra) pesano sul risultato. Vw ha confermato che intende implementare un programma già pianificato, entro poche settimane. Si tratta della famosa grande ristrutturazione annunciata al Capital Markets Day di giugno, che non è ancora partita perché è iniziato da qualche settimana il confronto con il potente sindacato interno, che non intende concedere nulla dal lato dei precedenti accordi sui livelli occupazionali. E però l’aumento dei costi ha trascinato i rendimenti del marchio VW dal 4,7% al 3,4% mentre l’obiettivo è il 6,5% entro il 2026, il che equivale a un aumento sostenuto degli utili di circa 10 miliardi.
«Non possiamo essere soddisfatti della nostra redditività, che nel terzo trimestre non ha raggiunto i nostri obiettivi ambiziosi», ha ammesso il chief financial officer, Arno Antlitz. Il direttore finanziario ha anche precisato che Wlfsburg non intende allinearsi al trend lanciato da Tesla: «Non pensiamo di abbassare i prezzi». Il gruppo punta sul grande piano di ristrutturazione per i brand volume, in discussione da inizio ottobre con il sindacato ma già in ritardo di un paio di mesi sulla tabella di marcia.
Auto elettriche e materie prime
Nei 9 mesi gennaio-settembre, l’utile operativo di Vw ha registrato una flessione del 7% a 16,2 miliardi di euro con un margine del 6,9%. I ricavi sono saliti del 16% a 235,1 miliardi di euro, con le consegne in crescita dell’11% a 6,8 milioni di unità. «Questo sviluppo - si legge nella nota del gruppo tedesco - è dovuto soprattutto agli effetti di valutazione negativi, principalmente dalla copertura delle materie prime, per un valore pari a -2,5 miliardi di euro (nel 2022: +0,8 miliardi di euro). Al netto dei corrispondenti effetti di valutazione, nei primi nove mesi del 2023 l’utile operativo del gruppo è aumentato di 2 miliardi di euro attestandosi a 18,7 miliardi di euro. Con l’8,0%, il corrispondente utile operativo sulle vendite è stato quasi allo stesso livello dell’anno precedente».
In particolare le consegne di auto elettriche a batteria (Bev) sono aumentate del 45% raggiungendo 531.500 veicoli nei primi nove mesi dell’anno. La quota sulle consegne totali è aumentata al 7,9% nei primi nove mesi e rappresenta una quota, in crescita, del 9,0% nel terzo trimestre. Ciò significa che l’obiettivo annuo compreso tra l’8 e il 10% delle consegne totali rimane saldamente in vista. Da gennaio a settembre, l’Europa è rimasta per il gigante di Wolfsburg il principale motore della crescita dei Bev, con un aumento del 61% a 341.100 veicoli. Negli Stati Uniti, le consegne di Bev sono aumentate del 74% a 50.300 unità, e in Cina hanno superato il livello dell’anno precedente con un aumento del 4% a 117.100 unità.
Vw e la rincorsa delle Bev in Cina
Dati migliorativi che non cambiano la sostanza: alla leadership europea corrisponde una evidente debolezza sul mercato del Dragone, cruciale per il futuro del gruppo tedesco. La quota di mercato complessiva è scesa dal 15% al 10% in un decennio (-6% in agosto contro il +36% di Byd, passata in prima posizione), mentre la quota Bev era inferiore al 3% in agosto contro il 25% di Byd e il 13% di Tesla. Certamente concorrono la pressione operata da prezzi e costi ma per Vw c’è anche un problema di prodotto, in Cina, in vista di verificare l’impatto, dei modelli ID.7 Vizzion, ID.6, ID.5 Crozz e ID.5 X. Ma anche Audi E-tron Gt e Q4 etron e Skoda Eniaq.
Il portafoglio ordini alla fine del terzo trimestre ammonta a circa 1,4 milioni di vetture, di cui circa 150mila elettriche. Il gruppo - come già preannunciato nei giorni scorsi - ha abbassato le previsioni per l’intero anno relative all’utile operativo che si manterrà sui livelli del 2022, quando è stato di 22,5 miliardi di euro. In precedenza il gruppo stimava che il margine dell’utile operativo sarebbe stato tra il 7,5% e l’8,5%, mentre con la stima di mantenersi ai livelli dello scorso anno, non incontrerà questa forbice di margine. Confermate le previsioni di consegne tra 9 e 9,5 milioni di veicoli e i ricavi in crescita tra il 10% e il 15% rispetto al 2022.
«Nel complesso, siamo su un percorso solido e abbiamo nuovamente aumentato i volumi di vendita e i ricavi nel terzo trimestre. Ora ci stiamo concentrando sull’implementazione sistematica del piano in 10 punti (per il brand Volkswagen e gli altri marchi volume, ndr) e sui nostri programmi di performance cross-brand», ha commentato ancora Antlitz.
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