Volvo, la ritirata di Geely spinge l’Ipo e il titolo vola al debutto
Raccolti 2 miliardi di euro per una valutazione pari a 16 miliardi di euro. Gli investitori si erano opposti alla prospettiva che il gruppo cinese mantenesse la maggior parte dei diritti di voto
di Redazione Finanza
2' di lettura
Debutto di successo alla Borsa di Stoccolma per una delle più importanti Ipo europee dell’anno. Volvo Cars ha raccolto 20 miliardi di corone (2,3 miliardi di dollari, poco meno di 2 miliardi di euro) per sostenere i suoi programmi di rinnovamento della gamma, che sarà totalmente elettrica al 2030. L’obiettivo è raddoppiare le vendite annuali a 1,2 milioni di veicoli entro il 2025. E il mercato sembra crederci. Le azioni sono balzate fino al 22% a 63 corone, a fronte di un prezzo di quotazione di 53 corone. L’Ipo ha valutato la casa automobilistica di proprietà della cinese Geely a 158 miliardi di corone, pari a 18,5 miliardi di dollari (15,9 miliardi di euro), mentre i piani iniziali avevano parlato di una valutazione vicina ai 30 miliardi.
Ma l’Ipo è andata in porto grazie al fatto che l’offerta è stata ridotta di un quinto ed è stata fissata nella parte bassa della forchetta dopo che gli investitori si sono opposti alla prospettiva che Geely mantenesse la maggior parte dei diritti di voto. Il gruppo cinese alla fine ha accettato di allentare la presa sulla casa automobilistica, passando dopo l’Ipo da una quota vicina al 97% delle azioni all’80% circa. Anche ridimensionata l’Ipo di Volvo Cars, che ha registrato una domanda superiore all’offerta secondo un comunicato della casa di Goteborg, è un importante spia dell’appetito degli investitori per l’elettrificazione nell’automotive. Ed è anche la più grande quotazione in Svezia da quando l’operatore di telecomunicazioni Telia è andato in Borsa nel 2000.
Sotto la proprietà di Geely, nell’ultimo decennio Volvo ha gestito con successo la svolta al contrario di quanto accaduto nella fase in qui la proprietà era di Ford. L’azienda ha avuto particolare successo con la sua gamma di SUV come l’XC90 e la più piccola XC60 che combinano uno stile nordico pulito con una reputazione di affidabilità e sicurezza. Il ringiovanimento di Volvo contrasta con il declino e la caduta di Saab, marchio automobilistico svedese di culto che non è sopravvissuto alla gestione General Motors.
Il prossimo passo per Geely e Volvo sarà la quotazione attraverso una spac, a New York, del brand Polestar, specializzato in auto elettriche e di lusso. Polestar, che vede tra i suoi investitori la star del cinema Leonardo Di Caprio, finora ha prodotto solo due modelli, Polestar 1 e 2, e ha venduto 10mila automobili nel 2020 ma punta venderne 290mila entro il 2025. Con queste premesse la valutazione prevista si aggirerebbe attorno ai 20 miliardi di dollari, più di Volvo, che di auto ne vende circa 700mila.
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