Volvo ritorna al futuro grazie ai suv elettrici
Con i rinnovati XC40 e C40 Recharge ripropone la trazione posteriore dopo 25 anni
di Antonio Larizza
3' di lettura
Volvo torna al futuro. Dopo una pausa lunga 25 anni, il marchio svedese riscopre la trazione posteriore. Sotto il cofano però non c’è un motore termico – come sulla 940 del 1998 – ma il primo motore elettrico 100% made in Sweden, frutto di un lavoro avviato nel 2018 nel centro di ricerca e sviluppo di Göteborg.
A incarnare la doppia svolta del marchio controllato dal gruppo cinese Geely sono le rinnovate versioni full electric XC40 Recharge e C40 Recharge. La nuova unità è prodotta in Svezia – nella fabbrica Volvo di Skövde – e in Cina, per le vetture destinate al mercato asiatico. Si tratta di un motore sincrono a magneti permanenti disegnato per essere montato sull’assale posteriore. La trazione posteriore, tra l’altro, è tornata in auge proprio con i nuovi modelli Bev di numerosi costruttori. La potenza varia da 175 kW (238 cv ) a 185 kW (252 cv). La coppia massima è di 420 Nm. Nella versione a quattro ruote motrici la potenza sale a 300 kW (408 cv).
Le nuove XC40 Recharge e C40 Recharge sono offerte in tre onfigurazioni: trazione posteriore (RWD) con singolo motore e batteria da 69 kWh, trazione posteriore con singolo motore e batteria potenziata da 82 kWh e integrale (AWD) con doppio motore e batteria da 82 kWh. La batteria più grande consente ricariche alla velocità di 205 kW in corrente continua(erano 150 sui modelli precedenti), per passare dal 10 all’80% di carica in circa 28 minuti. Nel caso delle varianti Twin Motor a trazione integrale l’autonomia (WLTP) aumenta, rispetto alle versioni precedenti, di 100 km, salendo a 538 km per la XC40 e 550 km per la C40.
Nella nostra prova su strada – percorso misto di circa 150 km tra i boschi e i laghi che circondano Göteborg, stile di guida orientato al divertimento, nessun pensiero al consumo – l’autonomia “reale” si è attestata su valori inferiori di circa il 20% rispetto a quelli certificati. Al volante sorprende, in positivo, la versione in cui le ruote che spingono sono dietro. Diciamolo subito: le Volvo Recharge non permettono le “evoluzioni” tipiche delle trazioni posteriori di 25 anni fa (e oltre) con poca elettronica di bordo (quando c’era): oggi, sulle redivive Volvo RWD l’erogazione della potenza sull’asse posteriore è ottimizzata attraverso un sofisticato controllo elettronico della trazione – indispensabile vista la coppia, i tanti cv e il modo in cui li scarica a terra un motore elettrico – che per ragioni di sicurezza non può in nessun caso essere disattivato dal conducente. La versione a trazione posteriore è però molto divertente da guidare, grazie alla perfetta distribuzione dei pesi – ora vicina al 50/50 – e al baricentro basso tipico delle elettriche.
La guida si caratterizza per una totale assenza di sottosterzo, come prevedibile in una configurazione che separa la trazione dello sterzo, e meno scontata assenza di sovrasterzo. Rispetto alla precedente versione elettrica a trazione anteriore, il volante è più leggero e preciso. L’auto sterza in modo reattivo e la curva risulta facile da impostare. Piacere di guida che si ritrova anche sulla versione a quattro ruote motrici (AWD), che si esalta soprattutto nei percorsi misti, a patto di adattare lo stile di guida. Forse anche per questo la versione a due ruote motrici – meglio se con batteria da 82 kWh – ha tutte le carte in regola per diventare la scelta da prediligere, a parte in quei casi in cui – per tipologia di percorso o ragioni di altitudine o latitudine – le quattro ruote motrici non siano una scelta obbligata.
Il listino della XC40 parte da quasi 251.850 euro per la versione “Core” Single Motor RWD ai 64.510 per mettere in garage la versione “Ultimate” Twin Motor AWD. Nel caso della C40 per i medesimi allestimenti si parte da 53.800 e si arriva a 65.860 euro.
loading...