LA GIORNATA DEI MERCATI

Wall Street giù, yen su e missile nordcoreano: il Nikkei perde oltre 400 punti (-2,1%)

di Stefano Carrer

(AFP)

2' di lettura

TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi con un tonfo del 2,13% (-414,5 punti) a 19.041,38 punti.

Il mercato azionario giapponese subisce oggi un pesante calo - secondo una tendenza condivisa con altre piazze asiatiche - dopo il precedente il cedimento di Wall Street e un rafforzamento dello yen fino ai massimi da novembre nella fascia media di un cambio tra 11 e 112 nei confronti del dollaro. Fin dai primi minuti di contrattazione, il Nikkei è arretrato dell'1,7%, a ruota del passo indietro di Wall Street, legato alla sensazione di intoppi nei programmi legislativi dell'amministrazione Trump su riforma sanitaria e tagli alle tasse. La notizia di un nuovo test missilistico nordcoreano (sai pure fallito) ha contribuito ad accrescere il nervosismo degli investitori.

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In forte calo i titoli delle società esportatrici, mentre anche il comparto finanziario ha registrato ampie pressioni ribassiste, in contemporanea a un declino dei tassi obbligazionari internazionali. Gli ultimi verbali del board della Banca del Giappone hanno segnalato che è stata respinta la proposta di alzare in futuro il target ufficiale dello zero per cento per i rendimenti dei bond decennali in relazione alla direttrice rialzista dei tassi americani.

Sul fronte macro, si conferma il surplus commerciale giapponese, che a febbraio si è attestato a 834 miliardi di yen. Le esportazioni sono aumentate dell'11,3% rispetto a un anno prima (dopo il +1,3% di gennaio), mentre l'import è salito di un modesto 1,2 per cento. L'export nipponico, insomma, è aumentato al ritmo più veloce degli ultimi due anni, con una crescita in volumi dell'8,3 per cento. Nei confronti degli Stati Uniti, il surplus è stato di 611,3 miliardi di yen (+1,5%).

Non stupisce che nel suo tour europeo il premier Shinzo Abe abbia cercato (e ottenuto) dai leader europei la riaffermazione di un impegno comune contro il protezionismo, ora che l'Amministrazione Trump si orienta verso una politica commerciale di “America First!”. Ieri sera a Roma, con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Abe ha concordato che il G7 debba lanciare un messaggio chiaro contro le tentazioni protezionistiche e auspicato la conclusione dei negoziati per un accordo di libero scambio tra Unione Europea e Giappone.

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