L’ANALISI DEL GIORNALE AMERICANO

Wall Street Journal controcorrente: ora conviene comprare BTP

(ANSA)

2' di lettura

Gli investitori non devono farsi spaventare dal numero del 2,4% del rapporto deficit Pil per 3 anni contenuto nel Def. Più importante è concentrarsi su un altro numero: quello del sostegno degli italiani all’euro, che rimane ampiamente al di sopra del 50 per cento. Finché quella percentuale resterà oltre quella soglia, non c’è nulla di cui preoccuprarsi davvero e dunque conviene comprare BTp, che cominciano ad avere un rendimento interessante.

Così il Wall Street journal, in un articolo a firma di Jon Sindreu, esce dal coro quasi unanime della stampa internazionale, allarmata dal crescente deficit italiano e dal clima di scontro con l’Unione Europea.

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La lezione di questi anni, ossera il commentatore americano, è che nell’Eurozona gli spread si allargano molto non tanto quando gli investitori prevedono un maggior rischio di insolvenza del Paese, ma quando si materializza il pericolo di uscita dall’euro e quindi di rottura dell’Unione monetaria. È stato il caso della Grexit, così come del balzo dei rendimenti sui BTp lo scorso maggio, quando filtrò la bozza del contratto di governo in cui era ventilato un possibile piano B di uscita dalla moneta unica. Quello che spaventa davvero gli investitori, insomma, è il pericolo che un debito in euro venga poi rimborsato in lire p dracme, più di una eventuale ristrutturazione (pur assai dolorosa, come accaduto in Grecia).

«Fino a quando - scrive Sindreu - la maggioranza degli italiani sostiene l'euro, le tensioni del mercato in Italia probabilmente passeranno. Gli investitori dovrebbero concentrarsi meno sul deficit e più sul sostegno degli elettori all'euro», mette in evidenza il Wall Street Journal, precisando che un «deficit al 2,4% è sotto il 3% dell'Europa ed è improbabile che avvii una guerra politica. Il 59% degli italiani sostiene l'euro, una «chiara maggioranza. Neanche i dolorosi tagli che la Ue ha imposto alla Grecia sono stati sufficienti» per alimentare il sostegno a scaricare l'euro.

«Fino a che l'appoggio per l'euro non si sbriciola, c'è una regola per gli investitori di lungo termine: se i rendimenti dei bond di un qualsiasi paese dell'area euro sono superiori a quelli della Germania, comprateli». Su questo non ci sono dubbi: i titoli decennali italiani pagano il 2,7% in più rispetto a quelli tedeschi.

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