WeWork riforma la governance per il debutto al Nasdaq dal 23 settembre
Il road show per presentare l’azienda e i suoi titoli agli investitori partirà la prossima settimana
di Marco Valsania
2' di lettura
NEW YORK - Ha deciso di sbarcare al Nasdaq e di farlo nella settimana del 23 settembre. Il collocamento azionario iniziale di WeWork, colosso americano e globale degli spazi condivisi per uffici dedicato anzitutto alla new economy, avrebbe deciso così, nonostante ostacoli e ridimensionamenti, uno dei debutti in Borsa più anticipati dell'anno. Il road show per presentare l’azienda e i suoi titoli agli investitori partirà la prossima settimana, stando a quanto rivelato dal Wall Street Journal.
WeWork, o meglio la sua casa madre WeCo., dovrebbe stabilire nei prossimi giorni sulla base dell’interesse riscontrato il prezzo di collocamento. Sul quale restano molte incertezze: la valutazione del gruppo sarebbe scesa sotto i 20 miliardi di dollari, dai 47 miliardi di un passato ancora recente. Risultato delle polemiche sul suo modello di business, che alcuni analisti ritengono sia esposto a indebolimenti dell’economia e spettri di futura recessione, aggravando conti che sono già in forte perdita. E controversie sono esplose anche sulla sua governance, criticata finora come inadeguata.
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WeWork ha cercato in queste ore di affrontare almeno quest'ultima sfida, in nuovi documenti aggiornati depositati alla Sec: il co-fondatore e chief executive Adam Neumann ha dimezzato il proprio potere attraverso i diritti di voto, passando da venti a dieci per azione. È stata eliminata una norma che prevedeva come la moglie di Neumann, Rebekah, a sua volta co-fondatrice, giocasse un ruolo cruciale nello scegliere il successore alla guida del gruppo, se diventasse necessario nei prossimi dieci anni.
Neumann si è inoltre impegnato a non vendere oltre il 10% dei titoli in suo possesso nel secondo e terzo anno dopo l'Ipo, in aggiunta a un precedente impegno a non cedere azioni nel primo anno.
L'andamento di WeWork al debutto in Borsa rappresenterà un importante test per l’appetito per il rischio degli investitori nell’ultima parte dell'anno. Nei mesi scorsi sono avvenuti influenti collocamenti di “marchi” della new economy quali Lyft al Nasdaq e Uber e Slack, questa con un direct listing, al Nyse. Debutti che però hanno avuto alterne fortune.
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