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Wow 775, come va lo scooter elettrico italiano da città

Linee affilate con luci a led caratterizzano il Wow 775, scooter elettrico italiano pensato per gli spostamenti urbani. Pratico (le batterie sono estraibili) e robusto grazie alla ciclistica quasi da moto, ha qualche difetto di gioventù

di Gianluigi Guiotto

3' di lettura

Si chiama Wow ma è italiana (la sede è a Lazzate, MB) la start-up che produce il 775 (5.800 euro), scooter elettrico L3e progettato per affrontare gli spostamenti in città; nel listino c'è anche il modello 774 - L1e - meno potente, ma guidabile dai 14enni. In cifre, si tratta di 5.0 kW e 85 Km/h per il Wow 775 e di 4.0 kW e 45 Km/h per il Wow 774. Entrambi hanno in comune il sistema di stivaggio delle due batterie elettriche agli ioni al litio pesanti 9 kg ciascuna (versione Plus, da preferire per la maggior autonomia offerta), protette da vani esterni in alluminio e poste ai lati della sella ed estraibili sfilandole da dietro, dopo aver sbloccato la porzione di sella posteriore. Diverse potenze, diverse batterie per i due modelli: le batterie hanno, infatti, una tensione di 72V e una capacità di 32Ah/2,3 kWh per il 774 con batteria Standard e di 42Ah/3,0 kWh per il 775 con batteria Plus. Il tempo di una ricarica completa, da scarica, è di circa cinque ore, per un'autonomia dichiarata che arriva a 110 km per il 774 (con batteria Plus) e a 95 km per il 775.

Wow 775, lo scooter elettrico italiano da città

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Ciclistica da moto. Il motore elettrico sincrono brushless, con trazione a cinghia dentata, è montato centralmente nel forcellone posteriore, e non nel mozzo ruota come avviene nella maggioranza degli scooter elettrici. Tre le modalità di guida previste: Eco con 45 km/h di velocità massima, City (75 km/h) e Sport (85 km). La ciclistica è “motociclistica”: telaio in acciaio a doppia culla, ruote da 16'', forcella telescopica con steli da 36 mm, monoammortizzatore idraulico e doppio freno a disco da 220 mm con frenata combinata Cbs. C'è anche un sistema frenante elettronico attivabile da un pulsante al manubrio che trasforma l'80% dell'energia cinetica in ricarica della batteria. Gli Wow sono mezzi leggeri, pensati per velocizzare e semplificare gli spostamenti cittadini: lo testimonia anche il loro peso in ordine di marcia, 93 kg per il 774 e 95 kg per il 775.

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La prova su strada. Abbiamo provato per un paio di settimane il modello più potente, il 775. La posizione in sella è comoda, con molto spazio per le gambe (anche per i più alti): gambe piegate a 90°, schiena verticale, braccia rilassate. La pedana piatta è quasi un must per uno scooter cittadino: serve per trasportare borse e bottiglie della spesa (ma non i figli piccoli appesi al manubrio, come qualcuno incoscientemente ancora fa: devono sedere dietro). Purtroppo nell'esemplare provato era assente il cavalletto laterale, presente nella versione precedente: peccato, perché è un accessorio comodissimo nelle fermate brevi nelle quali si è così sempre obbligati a mettere lo scooter sul cavalletto centrale. Sotto la sella, sdoppiata, c'è un vano da 50 litri dove entrano un casco Jet e una borsa o anche due Jet, se non sono voluminosi. Premendo il pulsante sul telecomando si sblocca il commutatore nel retroscudo: basta ruotarlo per partire agendo sull'acceleratore, tutto nel silenzio più assoluto. L'accelerazione è brillante nelle tre modalità di guida fino a poco oltre i 30 km/h (la Sport, ovviamente, è più briosa), ma non abbiamo rilevato la forte accelerazione presente su altri modelli, probabilmente per risparmiare energia. A ogni modo ci si destreggia nel traffico molto bene. Ma a differenziare il Wow 775 dagli altri scooter è la ciclistica, ben progettata: nella guida e sulle buche si fa apprezzare la robustezza di telaio e sospensioni, anche quando si viaggia con il passeggero (il Wow 775 equivale a un 125 cc termico).

I freni sono adeguati al peso e alle prestazioni del 775, anche se la mancanza dell'Abs si fa sentire quando si guida sul pavè bagnato. Quanto alla frenata rigenerativa al pulsante, l'abbiamo trovata poco pratica: sarebbe meglio affidarla alla leva del freno e utilizzarla sempre. Bene, invece, la presenza della retromarcia (c'è un pulsante dedicato) che consente di uscire da parcheggi in discesa. Infine, una nota sull'autonomia: i 95 km dichiarati dalla Casa sono difficili da ottenere in città, dove si accelera spesso a pieno “gas”, ma i 60-70 km/h sono un valore raggiungibile.

Riproduzione riservata ©

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