FINANZA PERSONALE

Young Finance, il potere dei rendimenti composti nel lungo termine

Una serie di video e di testi per avvicinare gli adolescenti ai concetti chiave riguardanti il risparmio e la finanza

Young Finance: il tempo e l’effetto rendimenti composti

2' di lettura

Qual è il momento giusto per investire? Conviene comprare o vendere proprio in questo momento un titolo o uno strumento di risparmio gestito? Rispondere a domande come queste non è semplice, visto che queste decisioni devono rispondere a un'esigenza unica e personale di ciascuno di noi: è impensabile che il nostro vicino o un nostro amico possa avere redditi, scadenze, impegni e coperture uguali alle nostre.

La prima regola del risparmio

Ma un'indicazione di fondo è possibile darla a chi si chiede cosa fare del proprio denaro: la prima regola è definire la quantità di liquidità da tenere sul conto corrente per la gestione delle spese periodiche ossia le bollette, il pagamento del mutuo, il conto della carta di credito e così via. Poi c'è da decidere cosa fare della parte eccedente, ossia di quella che riusciamo a non spendere e che sarebbe inutile mantenere a vista sul c/c. Questa è la parte che possiamo investire: per un acquisto da qui a un anno o due, per un futuro da determinare, per la pensione.

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Effetto tempo

Chi è più giovane ha un enorme vantaggio: il tempo davanti a sé, per far rivalutare il proprio denaro negli anni e averne di più quando serviranno. Quando si smetterà di lavorare o quando a un certo punto potremmo decidere, grazie al gruzzolo messo da parte, di cambiare strada e avviare una nuova attività. L'assunto di base è che nel lungo termine le oscillazioni di borsa perdono di rilevanza e il valore delle principali società quotate nei listini internazionali sale sempre: negli ultimi dieci anni l'indice Msci World che rappresenta tutte le azioni quotate, si è rivalutato del 120%, con una media del 12% l'anno.

La composizione del rendimento

Ma per capire come funziona la rivalutazione del nostro denaro quando è investito, occorre focalizzare il concetto di rendimento composto (differente da rendimento semplice): quando un tasso si applica periodicamente a un capitale, produce un effetto per cui dopo il primo anno il tasso si applica su capitale+rendimenti passati, in una dinamica che vede, per esempio, la parte derivante dai rendimenti offerti da mercati finanziari sempre maggiore in proporzione sul risultato finale.

Oltre la metà grazie ai mercati

Immagina di avere 100 euro e di riuscire a metterne da parte ogni anno altri 100 al tasso del 5% per 25 anni. Al termine di questo periodo più della metà di quanto accumulato - 5.349,98 euro – sarà il frutto dei rendimenti ossia 2.749,98 euro e quindi solo 2600 euro sarà il denaro “risparmiato” e sottratto ai nostri consumi. Tanto è maggiore il tasso di rendimento ottenuto investendo e tanto più eclatante il risultato finale. Dieci mila euro investiti all'ipotetico tasso del 10%, ad esempio, diventano 11mila l'anno dopo; ma dopo dieci anno sono già diventati 25.937, dopo 20 anni 67.275, dopo 30 anni 174.494 euro mentre dopo 40 anni sono diventati 452.593 euro. Investire nel lungo termine consente di ottenere un tasso di interesse maggiore e per questo è importante iniziare appena possibile a metter da parte del denaro per la pensione o per il proprio futuro di lungo termine.

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