Yuan digitale, in Cina sperimentazione al via con McDonald’s e Starbucks
Avviato il progetto pilota di valuta digitale, distribuita prima alle banche e poi a famiglie e imprese. Con l’obiettivo di affrancarsi dal dollaro
di Pierangelo Soldavini
2' di lettura
Saranno colossi a stelle e strisce come Starbucks, McDonald's e Subway a sperimentare il nuovo yuan digitale, lo strumento con cui Pechino vuole liberarsi dalla dipendenza dal dollaro Usa.
I tre marchi simbolo della globalizzazione fanno parte di una lista di 19 merchant invitati a prendere parte al progetto pilota che sta per essere avviato a Xiongan, una della quattro aree in cui sarà effettuata la sperimentazione della prima valuta digitale di Banca centrale al mondo.
Ma dove il pilota è più avanzato è a Suzhou - le altre città coinvolte sono Shenzhen e Chengdu -, metropoli da undici milioni di abitanti non lontana da Shanghai. Qui il mese scorso sono stati caricati wallet digitali negli smartphone di una fetta di dipendenti pubblici, che da maggio riceveranno direttamente in maniera digitale i contributi per l'abbonamento al trasporto pubblico.
Dalle prime indicazioni emerse lo yuan digitale - Digital Currency Electronic Payment (Dcep) - viene sperimentato sulla base di un modello che non ha molto a che fare con le criptovalute, pur prendendone alcune caratteristiche.
In primo luogo il Dcep è rigorosamente centralizzato, non controllato da un algoritmo e gestito dalla comunità dei miners come il bitcoin. La blockchain sottostante è controllata dal Governo e non distribuita tra i vari nodi. Infine funzionerà come una valuta tradizionale, con il vantaggio di essere nativa digitale, trasformandosi in un sistema elettronico di pagamento.
Il progetto di Pechino per uno yuan digitale ha subito un'improvvisa accelerazione un anno fa dopo che Facebook ha annunciato il suo piano per una criptovaluta con l'ambizione di diventare il perno di un sistema di pagamento globale.
Anche molte altre Banche centrali - dalla Bce alla Fed alla Bank of Japan - hanno allo studio progetti simili. Tra i più avanzati c’è quella della Banca centrale svedese per una e-krona.
La corsa di Pechino è stata poi accelerata anche dalle persistenti tensioni commerciali ed economiche con gli Stati Uniti di Donald Trump, che spingono la Cina a scrollarsi di dosso la dipendenza dal dollaro Usa e dal rischio di sanzioni che minacciano di eliminare le imprese cinesi dal sistema di pagamento internazionale. Non è un caso che anche recentemente il China Daily abbia accusato Washington di usare il dollaro come un'arma di politica estera.
Stando alle prime indicazioni, in una prima fase lo yuan digitale dovrebbe essere destinato solo alle banche commerciali, che già collaborano al progetto pilota, per poi essere diffuso successivamente a imprese e famiglie.
La prima valuta digitale di Stato potrebbe diventare realtà ufficiale a breve, ma con ogni probabilità non prima della fine dell'anno, anche perché non sono pochi i dettagli da mettere a punto. A partire dal rapporto con i sistemi di pagamenti che monopolizzano il mercato cinese, Alipay e WeChat Pay, anche se le finalità sembrano essere diverse. Finora sia Alibaba che WeChat hanno collaborato con il progetto governativo.
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