Zelda: Tears of the Kingdom è un successo (e l’ennesimo miracolo creativo di Nintendo)
Dieci milioni di copie vendute in tre giorni. Il nuovo Zelda non ha mai venduto così tanto e così velocemente. Il segreto del successo? Una meccanica di gioco chiamata Ultramano
di Luca Tremoalda
2' di lettura
Dieci milioni di copie vendute in tre giorni. Il nuovo Zelda non ha mai venduto così tanto e così velocemente. Eppure, non è Call of Duty, non ha serie tv ispirate ai suoi personaggi, non è un gioco di carte famoso in tutto il mondo come i Pokémon e non è neppure popolare come Super Mario. The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom ha solo alle spalle l'eredità (pesante) di essere il sequel di Breath of the Wild incoronato nel 2017 gioco dell'anno. Peraltro arrivare dopo un gioco ritenuto dalla critica quasi perfetto non è mai semplicissimo. Eppure, anche questa volta Nintendo è riuscita a stupirci.
Il segreto dell’Ultramano
Chi vi scrive ci ha messo un po' a capirne il segreto. Le prime cinque o sei ore non stupiscono, almeno coloro che hanno passato molto tempo nel reame di Hyrule dove si svolgono le avventure dei personaggi Zelda e Link. Tutto all'inizio sembra un po' troppo familiare. L'idea delle tre mappe su cui si estende il gioco, cioè l'intuizione di sviluppare anche in verticale, permettendo di esplorare le isole nel cielo di Hyrule è una furbata da game designer. Ma niente di che. Gli enigmi poi sembrano un po' tutti gli stessi come anche la grafica che non è nulla di spettacolare o originale.
I veri generatori di creatività
Quello che è successo è l'ennesimo miracolo creativo della grande N. Il segreto è l’Ultramano: una fortunata intuizione che ha generato una esplosione di nuovi oggetti, soluzioni e strumenti all’interno del gioco. Si tratta di un editor che permette di assemblare e combinare oggetti.Parliamo di un tools nato nella notte dei tempi che usa la fisica degli oggetti. Link attiva il suo arto bionico, individua l'oggetto e con il controller lo può sollevare e ruotare nello spazio 3D per generare nuove armi o risolvere i numerosi puzzle. Il successo di questa meccanica è dimostrato dalla pubblicazione sui social di opere di ingegno a volte geniali, a volte esilaranti. molto spesso volgari ma quasi sempre frutto della fantasia. Era dai tempi del primo Minecraft o degli ultimi giochi di Will Wright che non si assisteva a una così divertente contaminazione creativa.
Cosa sta succedendo sul web e sui social?
Questa possibilità ha letteralmente scatenato la creatività, la fantasia e anche un po' la morbosità dei videogiocatori, a volte con risultati strabilianti, complessi e sicuramente esilaranti, che si possono ammirare anche sui social. Sui siti specializzati sono fiorite guide di ogni genere per accompagnare i giocatori dentro l’avventura. La guida ufficiale di Zelda, libro di carta, ha scalato le classifiche di Amazon. Per quanto riguarda i social basta usare per esempio su Twitter o su Instagram l'hastag #Zelda o #ultramano per imbattervi in spiedini meccanici, giostre laser, simboli religiosi e scritte scurrili. C'è di tutto e di più. Tanto che per alcuni la situazione sembra essere un po' sfuggita di mano. Ma è esattamente questo che si chiede ai giochi. Di generare creatività. Senza troppi confini. Zelda ci è riuscito.
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