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Forum Ambrosetti. Roubini: «Per i mercati correzione del 10% non improbabile»

Il presidente ucraino Zelensky è intervenuto in collegamento video. Il presidente della Repubblica ha inviato un messaggio

(ANSA)
  • Energia: stoccaggio C02 cruciale per il futuro delle industrie, Hub Ravenna centrale

    La cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs) rappresenta una soluzione indispensabile per ridurre le emissioni delle industrie Hard to Abate, ovvero quelle ad alta intensità energetica, salvaguardando così la sopravvivenza e competitività di importanti settori economici. Per questo è fondamentale che l'Italia definisca e attui una visione che, attraverso la Ccs, coniughi obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di politica industriale. È quanto emerge dallo Studio Strategico “Carbon Capture and Storage: una leva strategica per la decarbonizzazione e la competitività industriale”, realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Eni e Snam, presentato oggi a Cernobbio. La Ccs - rileva lo studio - è una soluzione tecnologica matura, sicura e scalabile e grazie ai progetti che si potranno sviluppare in Italia, a partire dall'Hub CCS di Ravenna, potrà contribuire a preservare la competitività di filiere industriali che, a livello italiano, generano 62,5 miliardi di euro di valore aggiunto e sostengono l’occupazione di 1,27 milioni di lavoratori tra impatti diretti, indiretti e indotti.

    Il crono-programma del progetto dell’Hub di Ravenna prevede uno sviluppo per fasi. L’avvio della fase 1 è previsto entro i primi mesi del 2024, con un tempo di realizzazione di poco più di 1 anno dalla decisione di investimento e di fatto sarà il primo dei nuovi progetti di Ccs a partire in Europa. L’obiettivo è quello di catturare e stoccare 25 mila tonnellate di C02. L’avvio della fase 2 è previsto entro il 2026 e avrà una capacità di stoccaggio che raggiungerà le 4 milioni di tonnellate di C02 al 2030 e nella configurazione attuale aumenterà le capacità di stoccaggio nelle fasi successive a 16 milioni di tonnellate l’anno con la possibilità di ulteriori espansioni. Il progetto Ccs dell'Hub di Ravenna favorirà la creazione di una catena del valore per generare 1,55 miliardi di euro di valore aggiunto al 2050 (29,9 miliardi di euro cumulati tra il 2026 e il 2050) e oltre 17 mila posti di lavoro al 2050

  • Imprenditori preoccupati per inflazione ma positivi su 2023

    L’inflazione è una grande preoccupazione per gli imprenditori che partecipano al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Oltre il 60% dei partecipanti al Forum 2023 ha espresso una seria preoccupazione di questa fiammata inflattiva che impatta sull’attuale struttura dei costi delle imprese. Ad ogni modo, se circa un terzo della business community vede un andamento attuale della propria azienda in linea con il precedente anno e il 45,7% ne evidenzia un andamento migliore, prevale un moderato ottimismo per le prospettive complessive sul 2023. Il 16,9% prevede una crescita di fatturato stabile sull'anno precedente (in aumento del 6% rispetto al sondaggio del 2022) mentre il 36% dei presenti stima una crescita entro il 10% del fatturato (una percentuale del +10% superiore rispetto alle opinioni raccolte lo scorso anno). Una cautela che spinge i programmi di investimento in linea con quanto disposto nell'ultimo triennio: circa il 33% degli interpellati è di questa opinione. Un altro 30% afferma di programmare un aumento degli investimenti per il 2024 entro il 10% (in calo di 3% sul precedente sondaggio), l'8,2% stima un aumento compreso fra il 10% e il 20% (dimezzandosi rispetto al precedente sondaggio). Un terzo dei partecipanti vede un trend occupazionale stabile per la propria impresa mentre si divaricano le opinioni per eventuali aumenti o riduzioni dell'organico: il 41,6% ne prevede un aumento contenuto inferiore o sotto al 10% (in lieve aumento sul 2022) mentre il 7,8% dei partecipanti stima una riduzione dell'occupazione contenuta entro il 10%, una quota che è più che raddoppiata (dal 3,3% dello scorso anno) rispetto al sondaggio dello scorso anno.

    Per approfondire / Inflazione agosto: +0,4% mensile, frena a +5,5% tendenziale. Eurozona stabile a +5,3%

  • Bassoli (Hpe): serve piano nazionale per “dominare” supercomputer

    «In un anno contraddistinto dall’enorme interesse verso l’intelligenza artificiale, è fondamentale essere più consapevoli che senza i supercomputer questa tecnologia non esisterebbe. I supercomputer, già considerati asset strategici dalle potenze mondiali, costituiscono infatti l'infrastruttura necessaria al funzionamento dell'Intelligenza artificiale (Ia): chi dominerà il supercomputing dominerà l'intelligenza artificiale e l’economia nei prossimi 50 anni». Lo ha dichiarato Claudio Bassoli, presidente e ceo di Hewlett Packard Enterprise Italia, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. «Affinché l'Italia possa cogliere queste opportunità, è imprescindibile dotarsi non solo dell'infrastruttura tecnologica giusta ma anche di tutte le competenze funzionali al suo utilizzo. Per farlo serve un piano nazionale che promuova questa strategia mettendo in sinergia aziende pubbliche, private e centri di ricerca», ha aggiunto.

    Bassoli, HPE Italia: “Nell’uso dei dati l’Italia è al livello degli altri stati europei”


  • Gas: Venier, preparati meglio per prossimo inverno ma equilibrio mercato fragile

    «Posso affermare che ci siamo preparati meglio quest'anno. La situazione è ancora in equilibrio molto fragile ma ci consente di proiettare aspettative di prezzo diverse da 12 mesi fa. Se guardiamo alle proiezioni per i prossimi 12 mesi, l'incremento dell'inverno non è così marcato, ma va detto che è una valutazione che faccio oggi senza sapere quanto sarà freddo il prossimo inverno e nel presupposto che non ci siano elementi di turbativa che vadano ad alterare il fragilissimo equilibrio che oggi il mercato mondiale del gas sta vivendo». Lo ha detto l’amministratore delegato Stefano Venier parlando con la stampa a margine del Workshop Ambrosetti a Cernobbio in risposta a una domanda sulle sue previsioni per l’andamento dei prezzi del gas in vista dell’inverno.

    Per approfondire / Gas, un anno fa il record storico sopra 340 euro. Oggi mercato volatile ma più forte

  • Macegaglia: c’è rallentamento ma non recessione, puntare su Pnrr e manovra

    «Non dovremmo andare in una recessione, però è chiaro che c'è un rallentamento significativo». Così Emma Marcegaglia, presidente e amministratrice delegata di Marcegaglia Holding, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. «È vero anche che la Germania rallenta ma noi abbiamo 20 anni alle spalle di crescita molto più bassa della media europea quindi dobbiamo evitare un ulteriore calo della crescita», ha continuato l’imprenditrice. «Ci sono delle cose, secondo me, importanti da fare: la prima, mettere in esecuzione il Pnrr, non devono esserci più tempi morti. Questo ci può dare un vantaggio rispetto agli altri stati europei», ha proseguito, aggiungendo: «Secondo fare una manovra, così come mi pare che il governo abbia intenzione di fare, che premi i lavoratori con il taglio al cuneo fiscale e gli incentivi agli investimenti delle imprese in tecnologia green e anche in tecnologia più in generale. Terzo, provare a fare accordi con altri Paesi europei, penso alla Francia, Spagna, Grecia e altri, per ottenere un patto di stabilità che non freni completamente gli investimenti in Europa perché questo ci darebbe un colpo alla competitività e alla capacità di crescere del nostro continente».

  • A2A: Mazzoncini conferma, non siamo più sul dossier Egea

    Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, ribadisce che la società da lui guidata non è più interessata a Egea. «Non ci sono novità, perché non stiamo seguendo il dossier», ha detto Mazzoncini al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Nel giugno scorso, A2A ha comunicato di non ravvisare più «le condizioni per presentare alcuna offerta rispetto alla possibile acquisizione di una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale di Egea», un’azienda multiservizi pubblico-privata che opera in Piemonte.

  • Acqua: per efficienza 48 miliardi di investimenti in 10 anni

    «Senz'acqua non c'è futuro. Ma in futuro avremo sempre meno acqua. I cambiamenti climatici, gli sprechi e una gestione poco oculata hanno messo a rischio questa risorsa, come denunciato anche dall'Onu». Lo ha affermato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, presentando la ricerca “Acqua: azioni e investimenti per l'energia, le persone e i territori”, realizzata da The European House - Ambrosetti in collaborazione con A2A. «Sono necessari circa 50 miliardi di investimenti in 10 anni per la salvaguardia del ciclo idrico e della produzione di energia idroelettrica e l'azione congiunta di istituzioni, industria, cittadini. A2A, come Life Company, è pronta a essere protagonista responsabile di un fronte comune a tutela della risorsa idrica. La circolarità può essere la risposta migliore per la mitigazione degli effetti del climate change: riuso, riduzione e recupero possono rimettere in circolo 9,5 miliardi di mc di acqua, più di quanto perso nel 2022 a causa della siccità. Inoltre, un miglior utilizzo di accumuli e centrali idroelettriche potrebbe generare 12,5 TWh l'anno di energia pulita, più dei consumi domestici annuali di tutta la Lombardia, un contributo essenziale per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione», ha aggiunto Mazzoncini.

    «Gli effetti del cambiamento climatico si aggiungono ad alcune criticità strutturali che segnano la gestione idrica in Italia e che vanno opportunatamente e prontamente attenzionate», ha commentato Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House - Ambrosetti, spiegando che «investire in adattamento e mitigazione del cambiamento climatico è quindi cruciale, in un contesto in cui il cambiamento climatico sta già impattando significativamente il nostro Paese: nel 2022 le temperature sono aumentate fino a 2,0° C, mentre le precipitazioni cumulate si sono ridotte del 23,2%».

    Clima, situazione drammatica su ghiacciaio Marmolada: le immagini aeree
  • Legge bilancio: Illy, spero vengano abbandonati obiettivi contro logica

    «Mi aspetterei che con saggezza (il governo, ndr) abbandonasse qualche obiettivo che si è dato che va contro la logica». Lo ha affermato l’imprenditore Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, parlando della prossima legge di Bilancio, aggiungendo che «smontare il sistema della legge Fornero significa avere meno lavoratori perché vanno in pensione di più e già oggi c’è una carenza significativa per moltissime imprese e poi significa gravare sul bilancio di ulteriori spese quando si fa fatica a trovare le risorse per altri progetti e investimenti». Inoltre, ha aggiunto di aspettarsi «che, a fronte della abolizione del reddito di cittadinanza, iniziativa che nel complesso condivido perché è stata gestita in maniera veramente pessima ed era impostato veramente male, ci fosse una riforma complessiva di tutti i sistemi di sussidio», spiegando che «se lo faranno credo che sarebbe efficace e potrebbero risparmiare risorse».

  • Lavoro: Illy, se introdotto salario minimo tenga conto differenze Nord-Sud

    «Il salario minimo da un punto di vista del principio lo
    condivido, è già in vigore nella maggioranza dei paesi europei. Il problema dell’Italia è che non esiste una Italia ma tante Italie e il reddito medio e il costo della vita
    sono molto diversi tra il Nord, il Centro e il Sud del Paese e addirittura anche tra regioni confinanti». Lo ha affermato l’imprenditore Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, aggiungendo che «se si introduce un reddito minimo che tenga conto di queste differenze può funzionare altrimenti rischia di creare dei
    danni perché rischia di essere troppo basso per il Nord e troppo alto al Sud e quindi non essere sufficiente al Nord ed essere un incentivo al lavoro nero al Sud».

  • Ice-Amazon, e-commerce al 2030 in Italia triplicherà a 157mld

    In Italia il valore del transato e-commerce B2C ammonta a 48,1 miliardi di euro, con una crescita del 15,2% su base annua tra 2017 e 2020, e del 21,3% tra 2020 e 2022, favorito dalla pandemia; la filiera genera un fatturato di 71 miliardi di euro e sostiene 380mila occupati. Nei prossimi anni, proiettando il tasso di crescita medio dell'ultimo triennio, si stima al 2030 un valore dell’e-commerce B2C di oltre tre volte superiore a quello del 2022 e pari a 157,1 miliardi di euro. È quanto emerge dalla ricerca ‘E-commerce: percezioni ed evidenze sui benefici per i cittadini, le imprese e l'economia italiana', realizzata da agenzia ICE in collaborazione con Amazon, e presentata al Forum Ambrosetti di Cernobbio. L’analisi statistica effettuata su valori a consuntivo dimostra che in Italia, all’aumentare di 1 punto della diffusione dell’e-commerce, l’inflazione diminuisce di -0,02 punti; in assenza dell’ “effetto e-commerce”, negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta. Il moltiplicatore economico della vendita sui canali digitali in termini di investimenti è pari al 2,48: per ogni 100 euro di investimento diretto nella filiera estesa del digital retail, si attivano ulteriori 148 euro nella filiera collegata. Inoltre, per ogni punto percentuale in più di diffusione dell’e-commerce, i consumi in Italia aumentano di 845 milioni di euro.

  • Pnrr: Illy, ne perderemo una bella fetta, sono pessimista

    «Sono piuttosto pessimista, credo che ne perderemo una bella fetta. Ne riparliamo fra un paio d’anni». Così l’imprenditore Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio.

  • Pil: Marseglia (Amazon), digitalizzare creerà 110mld, governo segua Pnrr

    “Se tutte le imprese che possono farlo si digitalizzassero, abbiamo un'opportunità che vale più di 100 miliardi di euro. Credo che il governo debba continuare ad agire secondo le linee guida del Pnrr che pone la digitalizzazione al centro dell'azione. Credo sia importante andare avanti in questo senso” perché si tratta di “una misura concreta che favorirà la modernizzazione del paese, lo sviluppo delle competenze e il miglioramento del Pil”. Lo ha detto la vicepresidente e country manager di Amazon Italia e Spagna, Mariangela Marseglia, in occasione della presentazione della ricerca ‘E-commerce: percezioni ed evidenze sui benefici per i cittadini, le imprese e l'economia italiana', realizzata da agenzia ICE in collaborazione con Amazon, al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Secondo lo studio, infatti, se tutte le imprese adottassero l’e-commerce si potrebbero attivare fino a 110 miliardi di euro in Italia, pari a circa il 6% del PIL al 2022. Per Marseglia, “sicuramente non è l'unico strumento a disposizione del governo e delle imprese italiane, ma uno dei tanti possibili che si possono attivare per evitare che la congiuntura economica peggiori, ma anzi prenda una direzione completamente diversa”.

  • Roubini: correzione del 10% «non improbabile» nella seconda metà dell’anno

    «Una correzione del 10% dei mercati non è improbabile». Lo ha detto l’economista Nouriel Roubini parlando con Bloomberg Tv a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio. «Se l’economia globale dovesse indebolirsi e l’inflazione restare su livelli elevati costringendo le banche centrali ad alzare nuovamente i tassi di interesse - ha detto Roubini - non sarei sorpreso se nella seconda metà dell’anno si avesse una correzione del 10% nei mercati finanziari globali». Riguardo alla Cina, Roubini ha spiegato che la riduzione della crescita non è ciclica ma strutturale dovuta a vari fattori fra cui l’invecchiamento della popolazione, lo scoppio della bolla nel mercato immobiliare, all’indebitamento delle province e al capitalismo di stato. Per questi motivi Roubini ritiene che il potenziale di crescita della Cina sia ormai compreso fra il 3 e il 4 per cento.

    L’economista Nouriel Roubini a margine della prima giornata del workshop Ambrosetti “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”. Cernobbio 1 Settembre 2023. ANSA / MATTEO BAZZI


  • Carrozza, CNR: «Serve un investimento nella ricerca fondamentale consolidato negli anni»

    Nella prima giornata del forum di The European House Ambrosetti, parla Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR: «Dopo i grandi investimenti degli ultimi due anni, legati al PNRR e alla Missione 4 su ricerca e sviluppo sui temi considerati strategici, noi scienziati ci aspettiamo un investimento nella ricerca fondamentale consolidato negli anni».

    Carrozza, CNR: “Serve un investimento nella ricerca fondamentale consolidato negli anni”
  • Eolico galleggiante grande opportunità, può creare 1,3 mln di occupati

    L’Italia non deve lasciarsi sfuggire l’occasione di investire sull’eolico galleggiante perché può aiutare il paese a raggiungere l’indipendenza energetica e può portare alla creazione di 1,3 milioni di posti di lavoro e a generare 255,6 miliardi di euro, secondo paese nella Ue dietro alla Germania. È quanto è emerso durante la conferenza stampa di presentazione a Cernobbio della Floating Offshore Wind Community, progetto creato da The European House -Ambrosetti in collaborazione con i Partner Renantis, Blue Float Energy, Fincantieri e Acciaierie d’Italia. «La decarbonizzazione dell'Italia e dell'Europa deve fare leva sul principio fondamentale della neutralità tecnologica: è necessario sfruttare il contributo sinergico e complementare di tutte le tecnologie disponibili - ha commentato Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The European House - Ambrosetti -. In questo processo, l'eolico offshore galleggiante può essere la chiave per accelerare la transizione verde, grazie al potenziale energetico e ai limitati impatti ambientali e sociali, nonché alle ricadute positive sulla filiera industriale italiana». «L'eolico marino galleggiante è un'ottima opportunità per potenziare le infrastrutture del nostro Paese e per creare crescita ed opportunità d'investimento per le diverse anime dell'industria - ha detto Toni Volpe, ceo di Renantis -. Con un comune obiettivo, la transizione ed una minore dipendenza energetica dell'Italia, che si abbina, in modo complementare, a un altro obiettivo fondamentale per la crescita del nostro Paese: la creazione di posti di lavoro».
    «Gli ostacoli allo sviluppo di eolico marino galleggiante, in Italia, sono ancora molti. C'è bisogno di certezze sull'individuazione di spazio adatto nei mari di Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia. Gli operatori che qui hanno già iniziato a investire hanno bisogno di una risposta chiara che dia regole più certe allo sviluppo della tecnologia in queste aree». «Per lo sviluppo di eolico marino galleggiante - ha aggiunto - il nodo del processo autorizzativo è centrale. Il decreto legislativo 387 del 2003 non è ancora stato aggiornato e le linee guida, tanto auspicate, non sono ancora state adottate. Se si vuole accelerare nello sviluppo delle infrastrutture energetiche, il Paese non può più attendere».

    Volpe, Renantis: “In Italia il potenziale dell’eolico è grande e potrebbe arrivare al 50% nel 2050”

    «L’eolico offshore è diventato uno dei principali motori della decarbonizzazione e oggi è la tecnologia rinnovabile in più rapida crescita a livello mondiale - ha aggiunto Carlos Martin Rivals, ceo di BlueFloat Energy -. Nonostante progetti si sono finora concentrati in regioni con acque poco profonde come quelle del Mare del Nord, la maturità delle tecnologie eoliche galleggianti sta consentendo di espandere il potenziale dell’eolico offshore in aree geografiche precedentemente non sfruttate». «Molti Paesi, in particolare nella regione del Mediterraneo, stanno sfruttando il potenziale dell’eolico offshore galleggiante per raggiungere i propri obiettivi di decarbonizzazione e garantire la sicurezza energetica nell’attuale contesto geopolitico. L’Italia ha un’opportunità unica di assumere un ruolo guida nella diffusione di questa tecnologia all’avanguardia, ma deve agire rapidamente per creare un quadro politico favorevole».

  • Per metà degli imprenditori la guerra in Ucraina ha danneggiato il business

    Per il 46,3% degli imprenditori e manager presenti al Forum Ambrosetti di Cernobbio la guerra in Ucraina ha danneggiato il business della propria impresa. Così si è espressa la platea del Forum, rispondendo alla domanda «Quale impatto ha avuto il conflitto tra Russia e Ucraina in corso ormai da oltre 18 mesi sul business della sua impresa?». Per il 34,3% la guerra «ha avuto un impatto insignificante», mentre per il 10,5% «ha migliorato il business».

    Ucraina, 553° giorno di guerra

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  • Falcone, Red Hat Italia: «Su digitalizzazione e AI mancano competenze e investimenti in formazione»

    Nella prima giornata del forum di The European House Ambrosetti, parla Rodolfo Falcone, Country Manager di Red Hat Italia: «Il processo di digitalizzazione delle imprese è ormai avviato, spianto dall'esperienza della pandemia e dagli investimenti del PNRR, ma mancano le competenze. Per questo saranno necessari investimenti in formazione».

    Falcone, Red Hat Italia: “Su digitalizzazione e AI mancano competenze e investimenti in formazione”
  • Guglielminotti, Nhoa: «La politica dovrà investire sulla produzione di batterie per evitare il rischio dipendenza dall'Asia»

    Nella prima giornata del forum di The European House Ambrosetti, parla Carlalberto Guglielminotti, CEO del Gruppo Nhoa: «Con la spinta dell'Europa, il passaggio dall'auto con motore a scoppio a quello elettrico sarà realtà. La rete di ricarica sarà pronta, ma per evitare di essere dipendenti dall'Asia, l'Europa dovrà fare scelte politiche per investire nella produzione di batterie».

    Guglielminotti, Nhoa: “la politica dovrà investire sulla produzione di batterie per evitare il rischio dipendenza dall’Asia”
  • Banche: Gros-Pietro (Intesa Sp), «tassa extraprofitti avrà effetti ma non allarmanti»

    «Certamente se vengono prelevati dei fondi o del capitale dalle banche qualche effetto si avrà, ma non credo che ci siano risultati allarmanti, perché le banche italiane sono solide». Lo ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, rispondendo a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio a chi gli chiedeva se si rischia che le banche alzino i costi dei servizi o riducano i dividendi per effetto della tassa sugli extraprofitti. «L'importante - ha sottolineato Gros-Pietro - è che il mercato sia competitivo e il mercato sta già reagendo positivamente: aumentano le remunerazioni dei depositi a tempo. Poi ogni banca deve fare i conti con proprio business model e propri clienti». Il presidente di Intesa Sanpaolo ha rassicurato anche sull'ipotesi che le banche riducano gli acquisti di titoli di Stato italiani. «Le banche – ha risposto - hanno sempre sottoscritto il debito pubblico italiano, Intesa Sanpaolo è uno dei maggiori creditori dello stato italiano».

    A proposito della frenata del Pil, anche in questo caso per Gros-Pietro non ci devono essere preoccupazioni eccessive. «No, non dobbiamo preoccuparci perché questa frenata viene da lontano, dalla Cina che a sua volta ha creato una difficoltà per la Germania che è molto esposta, l’Italia molto meno. L’Italia ha dei mercati più distribuiti geograficamente come settori ma naturalmente siamo dei grandi fornitori della Germania», ha affermato il banchiere, aggiungendo di aspettarsi «per l’anno prossimo una crescita del Pil dell’1%, un po’ più veloce nella seconda parte dell’anno un po’ più lenta nella prima metà».

    Extraprofitti, Gros-Pietro: "Comunicazione ha disorientato investitori"
  • Al Forum Ambrosetti 15 idee contro l’Apocalisse demografica

    Un «inverno demografico sta ridisegnando il perimetro del nostro mondo con implicazioni di medio lungo termine gravissime». Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di The European House - Ambrosetti ha aperto così la 49esima edizione del Forum a Cernobbio invitando politici ed economisti a riflettere su questo tema. «Se i tassi di natalità non dovessero cambiare l’ultimo italiano nascerebbe nel 2225 e la popolazione italiana cesserebbe di esistere nel 2307: è uno scenario distopico - ha spiegato subito De Molli - ma stimola la riflessione». Ambrosetti ha lanciato da Villa d’Este 15 proposte che agiscono su immigrazione, sostegno agli anziani e alla genitorialità.

  • Stiglitz: sull’inflazione Fed non ha fatto compiti a casa

    «La Fed pensava che la fonte dell’inflazione iniziata nel periodo post pandemia fosse derivata dall’eccesso della domanda e si può capire perché l’abbiano pensato solo se si pensa che non abbiano fatto i compiti a casa. Insomma si trattava di pessima economia». Così il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz alla Cnbc a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio. «Direi che si trattava di un lavoro di diagnosi difficile. C’erano alcune complicazioni. C’erano alcune aree, settori, luoghi in cui - ribadisce l’economista - c’era una carenza dovuta proprio ad un eccesso della domanda».

  • Il Forum di Cernobbio ricorda Berlusconi, Maroni e Alberoni

    Economisti e politici riuniti da Ambrosetti a Cernobbio sono invitati da Valerio De Molli a «un tributo a personalità che ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi» e così il Forum si apre ricordando Silvio Berlusconi, Roberto Maroni, Franco Frattini, il papa emerito Benedetto XVI e Francesco Alberoni.

  • Zelensky, soluzione militare o diplomatica per liberare Crimea

    «Senza la Crimea, senza il Donbass e i territori occupati non ci potrà essere una pace sostenibile in Ucraina e quindi nemmeno nell’area europea. L’Ucraina essendo una nazione civilizzata non riconosce la parte di Crimea che appartiene alla federazione russa, altri Paesi non riconoscono questo e quindi la situazione non è sostenibile e ci sarà un caos permanente, è questo che cerca la Russia. Questo può essere risolto in modo diplomatico o militare. Le truppe russe dovrebbero lasciare la penisola senza ulteriori pressioni, consentirebbe di risparmiare vite». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento video al Forum The European House-Ambrosetti a Cernobbio.

  • Ue: Mattarella, sfide complesse, migliorare i trattati

    «Le sfide di fronte alle quali ci troviamo sono sempre più complesse. Sarebbe una fuga dalla realtà ignorare le problematiche presenti nell’agenda mondiale. La Conferenza sul futuro dell’Europa ha aperto il cantiere di una riforma che dovrà inevitabilmente migliorare i Trattati vigenti». È quanto ha scritto il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio in occasione del Forum Ambrosetti a Cernobbio.

  • Mattarella, nessun Paese Ue pensi a un futuro separato

    «Nessun Paese del Continente - neppure i maggiori per dimensioni o reddito - può pensare a un futuro separato da quello degli altri: sarebbe una fuga dalla realtà e, prima ancora di un’illusione, un atto controproducente. Sarebbe una fuga dalla realtà ignorare le problematiche dell’agenda mondiale. Va rafforzata la capacità dell’Ue di essere un interlocutore politico globale». Così Sergio Mattarella in un messaggio al Forum Ambrosetti a Cernobbio.

  • Al via Forum Ambrosetti a Cernobbio, ad aprire Zelensky

    Il gotha di economia, finanza e politica, si è ritrovato anche quest’anno al Forum Ambrosetti, in riva al lago di Como, per discutere sulle sfide globali del futuro. Dopo l’opening speech di Valerio De Molli (Managing Partner e Ceo, The European House - Ambrosetti), il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il contributo in video conferenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nella prima giornata dall’hub centrale di Villa d’Este poi tra i temi le sfide globali del futuro e gli impatti sull’economia ma anche gli sviluppi scientifici e tecnologici. Come consuetudine non mancheranno i focus: quest’anno sugli Stati Uniti. Al centro del dibattito anche il ruolo dell’Arabia Saudita nell’ordine internazionale. Domenica 3 settembre al centro l’Italia con l’intervento di 12 ministri.

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