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Zes, programmi allo studio Ma ora si attendono le gare

Dopo le nomine di tutti i commissari, ora si aspetta con ansia la vera partenza. Intanto si lavora sui piani: Gioia Tauro e Taranto puntano entrambe a una piattaforma logistica per l'agroalimentare

di Luigia Ierace e Donata Marrazzo

Area industriale. Il sito di Ferrandina in provincia di Matera rientra nella Zes Jonica che si estende da Taranto alla Basilicata: qui sarà localizzata la Zona franca doganale

3' di lettura

Nominati i commissari delle Zone economiche speciali, ora si attendono i fatti. La gestazione delle Zes è stata fin troppo lunga: è tempo che si avvino le gare per le infrastrutture, che si definiscano gli strumenti per attrarre investimenti. I progetti non mancano, talvolta si accavallano, come testimoniano le storie delle Zes di Gioia Tauro e di quella Jonica a cavallo tra Taranto e la Basilica.

Nel retroporto più grande d’Europa, la Zes è ancora in fase di stallo. Il neocommissario della zona economica speciale di Gioia Tauro, l’ex colonnello della Guardia di Finanza Federico D’Andrea, originario di Trebisacce, non ha ancora definito il piano dettagliato degli interventi. Ma immagina, questo sì, di attrarre nella zona industriale calabrese imprese di grosso calibro: «E in tal caso – afferma – non basteranno le agevolazioni fiscali già previste. Occorrerebbe pensare a nuovi sgravi contributivi per ridurre il costo del lavoro».

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Nel frattempo, la carta della Zes se la gioca la Regione, progettando la realizzazione in 4 anni di un rigassificatore collegato alla rete della Società nazionale metanodotti: un’opera da 1,5 miliardi, con il coinvolgimento di Sorgenia (partecipata al 72% da F2i, fondo di Cassa depositi e prestiti), presentata a Expo a Dubai. Idea in linea con le politiche del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, anche se , «per fare in fretta» si punta, al momento, su rigassificatori mobili. E con una piastra del freddo collegata, tre volte più grande di quella di Porto Empedocle, nella Zes di Gioia Tauro sarebbero consentite tutte quelle attività industriali su merci che richiedono un immagazzinamento refrigerato.

L’area della Zes, circa 800 ettari, potrebbe preludere allo sviluppo della regione. Grazie all’operatività del gateway ferroviario, il trasporto combinato delle merci sta ridefinendo strutture e servizi. Per il suo rilancio sono stati stanziati negli ultimi tre anni 6 milioni con l'obiettivo di riqualificare la zona industriale, attrarre nuovi investimenti e favorire i percorsi di internazionalizzazione delle imprese italiane ed europee. Ma, condizionata dai tempi della politica locale e nazionale, la zona economica speciale non è mai decollata. Ora, in più, ci sono anche i 111 milioni del Pnrr. Primo scalo di transhipment a livello nazionale, il porto di Gioia Tauro si proietta a diventare un grande hub della logistica, dove sarà possibile aprire i contenitori e procedere alla lavorazione delle merci, a operazioni di assemblaggio, incentivando in particolare lo sviluppo del settore agroalimentare.

Intanto tra Puglia e Basilicata. «Grandi le aspettative sul territorio lucano da parte degli imprenditori già insediati e di nuovi possibili investitori per l'avvio della Zona economica speciale Jonica Taranto-Basilicata». Lo ha ribadito il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, dopo l’attesa bollinatura da parte della Corte dei Conti al Commissario della Zes, Floriana Gallucci. Il progetto di retroporto della città dei due mari può diventare una realtà.

Le opportunità di sviluppo economico per la Basilicata sono anche legate alla realizzazione di infrastrutture, finanziate per 50 milioni nel Pnrr e alla conclusione dell'iter autorizzativo della Zona Franca Doganale a Ferrandina (Matera) in Val Basento. «Interventi che rientrano nel “progetto bandiera” Eco Zes, candidato dalla Regione Basilicata sul Pnrr per circa 600 milioni con l'obiettivo di rendere ecosostenibili le aree industriali e che prevede anche il completamento della pista Mattei e la realizzazione della Piattaforma logistica integrata della Val Basento. La speranza è che ora si possa procedere velocemente», ha auspicato l’assessore regionale alle Attività produttive Alessandro Galella. Alle risorse del Pnrr si aggiungono 14 milioni dell'Avviso Pubblico della Regione per promuovere Piani di Sviluppo Industriale per il rilancio della Val Basento e si attende il riparto dei 250 milioni annunciati dal ministro Carfagna per il contratto di sviluppo Zes introdotto dal recente decreto “Pnrr 2” per accompagnare con risorse statali investimenti particolarmente rilevanti.

Ma il vero fulcro operativo della Zes interregionale sarà la Piattaforma logistica integrata della Val Basento, candidata nel Pnrr per 45 milioni, per le aziende del settore agroalimentare e dell'industria. Una sorta di “banchina estesa” del porto di Taranto destinata allo stoccaggio, alla frigoconservazione, prima lavorazione e spedizione, tramite il Porto di Taranto, di tutti i prodotti dell’ortofrutta. «Per la sua posizione geografica – ha spiegato il sindaco di Ferrandina Carmine Lisanti – è snodo naturale per la logistica dello sviluppo di agroalimentare e agroindustria».

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