L’intesa

Nelle zone bianche stop coprifuoco e riaperture anticipate

Condivisa con il Governo la linea di azione proposta dalle Regioni. Il Cts rivede le linee guida

di Nicola Barone

(Ansa)

3' di lettura

È condivisa con il Governo la linea di azione per le zone bianche proposta dalle Regioni, che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del ministro della Salute: la proposta prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi - una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto “coprifuoco” e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Lo fanno sapere le Regioni in un comunicato.

Le conclusioni del vertice

Nella proposta, inoltre «il riferimento per lo svolgimento delle attività è quello delle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali”, adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli, ai sensi dell'art. 12 del d.l. 65/2021».

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La condivisione della linea di azione per le zone bianche è emersa dopo l'incontro fra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute e Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità.

Come si diventa zona bianca

Servono tre monitoraggi consecutivi con meno di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti per il passaggio in zona bianca. Il prossimo report della Cabina di regia sull'andamento epidemiologico, atteso venerdì 28 maggio, certificherà che Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, taglieranno il traguardo lunedì 31 maggio. Il 7 giugno dovrebbe toccare ad Abruzzo, Veneto, Liguria e Umbria, che sono alla seconda settimana con dati da “bianca”. A queste regioni, a partire dal 14 giugno, potrebbero unirsi Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio, provincia di Trento e Puglia. Tutte regioni con dati a ridosso dei 50 contagi.

Cerimonie solo con green pass

«Consentire la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il “green certificate”». È quanto prevede il documento delle linee guida delle Regioni rivisto dal Comitato tecnico-scientifico, in merito allo svolgimento dei banchetti nell'ambito delle cerimonie, come matrimoni ed eventi analoghi.

Negli spogliatoi delle palestre, piscine e centri benessere «deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi». Il Cts raccomanda di non utilizzare gli spogliatoi in palestra, ma è possibile farlo in piscina.

Nelle seggiovie la «portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore). La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento». Le Regioni su questo ed altri punti chiederanno un chiarimento, anche in virtù delle mutate condizioni epidemiologiche.

Nei locali prenotazione obbligata

In tutte le attività ricettive, dalla ristorazione agli stabilimenti balneari, dai cinema ai teatri agli altri locali di intrattenimento la prenotazione «sarebbe auspicabile fosse resa obbligatoria o fortemente raccomandata, così come la disponibilità dei requisiti del “green certificate”, soprattutto laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili». Lo scrive il Comitato tecnico scientifico (Cts) nelle osservazioni alle linee guida delle Regioni per le ulteriori riaperture in arrivo. Obbligatorio deve essere, tra l'altro, secondo gli esperti del governo, «il numero massimo di presenze contemporanee (all'aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza, uscita».

Mascherine anche al tavolo nei ristoranti

Nei ristoranti al chiuso la mascherina andrà tenuta sempre, anche al tavolo, «tranne nei momenti del bere e del mangiare». Secondo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico «il personale dovrà sempre indossare la mascherina».

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