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Zurich in crescita nel trimestre, verso un nuovo buyback

Danni cresciuti del 9%, i premi di nuova produzione vita del 23% - Oggi possibile svolta sull’operazione Kairos, al cda di Julius Baer.

FILE PHOTO: The logo of Zurich Insurance is seen in Davos, Switzerland Januar 20, 2020. Picture taken January 20, 2020. REUTERS/Arnd Wiegmann/File Photo

3' di lettura

Il ramo vita spinge ancora la crescita di Zurich nei primi nove mesi dell’anno e punta a un ulteriore buyback azionario . I ricavi assicurativi del ramo Danni sono cresciuti del 9%, grazie al forte progresso del ramo commerciale e retail, sostenuta da aumenti tariffari del 6%. I premi di nuova produzione del ramo vita registrano un aumento del 23% su base omogenea mentre i premi lordi emessi di Farmers Exchanges sono cresciuti del 2%. La compagnia elvetica guidata da Mario Greco «continua l’impegno per migliorare la performance assicurativa. Farmers Group acquisisce tre società di brokeraggio e il ramo di assistenza per le alluvioni di Farmers Exchanges per 760 milioni di dollari Usa. La posizione patrimoniale è molto solida, con uno Swiss Solvency Test (Sst) ratio stimato al 266% al 30 settembre 2023». Zurich prevede di integrare il dividendo con un ulteriore riacquisto di azioni. «Abbiamo mantenuto il nostro slancio nel terzo trimestre - commenta George Quinn, group chief financial officer - registrando una continua crescita della top-line dopo una prima metà dell’anno molto forte e un ottimo inizio del nuovo ciclo finanziario. Per questo siamo fiduciosi di poter concludere l’anno con successo e di raggiungere i nostri obiettivi finanziari per il periodo 2023-2025».

Le prime valutazioni

Intanto nelle case di investimento iniziano le valutazioni. Il nuovo buyback di Zurich Insurance è una notizia positiva, ma l’acquisizione di tre broker richiede maggiori spiegazioni, affermano in una nota gli analisti di Citi James A Shuck e Samant Singh.

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L’acquisizione da 760 milioni di dollari da parte dell’assicuratore svizzero è stato una sorpresa in occasione dell’aggiornamento dei nove mesi, e la logica del pagamento di 18 volte l’Ebitda e di altri pagamenti deve essere spiegata, affermano.

Il nuovo buyback sarà comunque limitato al 100% degli utili, probabilmente intorno a 1,5 miliardi di dollari, riducendo il potenziale di ulteriori rialzi a breve termine, secondo gli analisti.

La prossima settimana, nel corso di una giornata dedicata ai mercati dei capitali, verranno illustrati anche i piani di gestione del capitale.

Per il resto, l’aggiornamento del terzo trimestre è stato per lo più in linea, con i premi property e casualty dei nove mesi in crescita del 9% rispetto all’anno a parità di condizioni, sostenuti sia dal settore commerciale che da quello retail. Le azioni scendono dello 0,1% a 433 franchi svizzeri.

L’acquisto di Kairos

Intanto, come riportato dal Sole 24 Ore dell’8 novembre, l’acquisto di Kairos da parte di Zurich è a un passo dalla svolta. L’operazione dovrebbe infatti arrivare già oggi sul tavolo del consiglio di amministrazione della controllante Julius Baer.

Dopo lo strappo registrato un paio di settimane fa, quando il dialogo tra le parti era stato bruscamente interrotto da Zurich perché mancava la quadra principalmente con la controparte italiana della compagine azionaria di Kairos, il filo della trattativa è stato riannodato. Come? Cambiando gli interlocutori seduti attorno al tavolo. In particolare, il gruppo svizzero ha presentato un’offerta a Julius Baer (azionista al 70%), sempre per il 100% di Kairos, nel presupposto che sia Julius Baer stessa a liquidare i soci “privati”. Guido Brera, socio fondatore e chief investment officer, Rocco Bove, head of fixed income, Massimo Trabattoni, Alberto Castelli, che è l’amministratore delegato e la sales director Caterina Giuggioli, detengono infatti complessivamente un 30% della società e hanno rappresentato, di fatto, lo scoglio contro il quale si sarebbe sostanzialmente incagliata la precedente trattativa.

Scoglio che sarebbe stato aggirato con una proposta per l’intero capitale di Kairos prossima ai 20 milioni di euro. La partita d’altra parte era di estremo interesse per entrambe i fronti coinvolti, ossia Zurich da un lato e Julius Baer dall’altro. Quest’ultimo è entrato infatti nel capitale di Kairos, realtà nata a fine anni ’90 come un’iniziativa imprenditoriale nel settore del risparmio gestito per creare un’eccellenza indipendente dalle logiche della grande industria, nel 2016. Ma già un paio di anni dopo, ossia a cavallo tra il 2018 e il 2019 aveva tentato di mettere sul mercato l’asset, non incontrando però la valutazione auspicata. Quanto a Zurich era già da qualche tempo a caccia di una possibile nuova occasione in Italia.

A fine 2022, perfezionato l’acquisto del ramo d’azienda italiano dei consulenti finanziari di Deutsche Bank Financial Advisors (circa mille), la compagnia ha dato vita a Zurich Bank, nuova banca con oltre 16 miliardi di euro di masse in gestione e più di 120mila clienti. Una realtà costruita su un modello consulenziale d’eccellenza impegnato ad offrire una gamma sinergica di servizi di investimento, assicurativi, bancari e finanziari. L’interesse per Kairos era dunque maturato con l’obiettivo di rafforzare quest’entità, tutta italiana, creata sulla scorta dell’esperienza maturata negli anni di collaborazione con Deutsche Bank. L’integrazione della boutique porterebbe complessivamente le masse in gestione ben oltre i 20 miliardi grazie alla dote di 5 miliardi presente nel portafoglio di Kairos

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