Borsa: spettro recessione schiaccia indici, euro e petrolio, Milano chiude a -3%
Euro torna ai livelli di fine 2002 (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 05 lug - Il fantasma della recessione manda ko i listini europei ormai sempre piu' convinti che il rialzo dei tassi, per frenare la corsa dell'inflazione, si tradurra' in una brusca frenata dell'economia globale. L'ipotesi di un crollo della domanda si riflette sul prezzo del petrolio, con il Wti di settembre tornato di colpo sotto i 100 dollari (-9%), innescando la corsa al dollaro come bene rifugio. Il risultato e' la marcia indietro dell'euro, scambiato ormai sulla soglia della parita' (a 1,024) contro il biglietto verde, come non accadeva da fine 2002 (cioe' nell'anno della sua entrata in vigore ufficiale). Ad appesantire il clima gli indici Pmi sul settore servizi, che segnalano un'ulteriore frenata a giugno nell'area euro, e i prezzi del gas che continuano a restare su livelli di guardia. Svanito in fretta anche l'entusiasmo iniziale per i colloqui tra Pechino e Washington con la prospettiva di una riduzione dei dazi su alcuni beni cinesi importati negli Usa, a suo tempo introdotti da Trump, per calmierare i prezzi. Nel pomeriggio, il colpo finale per i listini e' arrivato dal calo di Wall Street, che ha riaperto dopo il lungo weekend festivo.
In questo clima bollente, il Ftse Mib ha chiuso con una perdita del 3% bersagliato dalle vendite su tutti i titoli ciclici. Tonfo dei diritti dell'aumento di capitale di Saipem (-93,9%) nel loro ultimo giorno di contrattazione. A picco petroliferi (Tenaris -8,3%), industriali (Leonardo -7,5%) e auto (Iveco -7,6%). Si salva Amplifon (+2,5%).
Sul mercato valutario spicca la forza del dollaro (il dollar index e' al top al 2002) e di conseguenza l'ulteriore discesa della moneta unica europea, che perde quota anche verso lo yen a 139,08 (da 141,50). Dollaro/yen a 135,74 (135,69). Gli scioperi in arrivo tra i lavoratori del settore energetico in Norvegia potrebbero portare a una riduzione del 60% dell'export di gas, con il prezzo che si mantiene in rialzo a 163,6 euro al megawattora (+0,4%). Sul fronte del greggio, infine, Wti di agosto a 100,4 dollari (-9%) e il Brent di settembre a 104,2 dollari (-8,2 per cento).
Enr-
(RADIOCOR) 05-07-22 17:40:13 (0558)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN