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###Edf: da' l'addio alla Borsa di Parigi, a fine giugno il nuovo piano - FOCUS

Dopo 2022 in profondo rosso lavora al rilancio del nucleare (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 08 giu - Dopo 18 anni Edf dice addio alla Borsa con la completa rinazionalizzazione da parte dello Stato francese, che si e' conclusa oggi con l'acquisto 'forzoso' del 2% circa del capitale non ancora consegnato all'Opa, annunciata un anno fa, e poi trascinatasi per mesi causa i ricorsi di alcuni soci.

Dopo essere sbarcato sul listino azionario di Parigi nel 2005 a 32 euro (con uno sconto del 20% per i dipendenti), il colosso francese e' stato delistato a 12 euro: una forbice che e' indice di quanto, oggi, Edf sia la copia sbiadita del campione nazionale ed europeo degli ultimi 20 anni, in cui aveva sviluppato una leadership indiscussa nel nucleare.

L'anno scorso si e' chiuso con un rosso record di 17,9 miliardi e un debito finanziario netto di 64 miliardi: numeri su cui hanno pesato in modo significativo sia le tariffe bloccate dell'elettricita' (per decisione dello Stato) alle quali Edf poteva vendere a privati e imprese, sia il fermo, a tratti, di oltre meta' del parco nucleare per usura e ristrutturazione, con la produzione crollata ai minimi dal 1988. Proprio per questo, l'obiettivo del delisting e' quello di riportare il gruppo sotto il cappello dello Stato per rilanciarlo: del resto in gioco, in un momento chiave per gli equilibri geopolitici europei e alla luce degli sfidanti target di decarbonizzazione al 2050, c'e' evidentemente anche la sovranita' energetica di Parigi, costretta nel 2022 addirittura a importare elettricita' dall'Italia, invertendo un trend storico.

'L'Opa e' stata un successo - ha dichiarato oggi il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire - Era essenziale consentire a Edf di realizzare in maniera accelerata diversi progetti decisivi: l'aumento della produzione del parco nucleare esistente, in un contesto di crescente fabbisogno di energia elettrica, e il programma di costruzione di sei reattori nucleari con tecnologia EPR2 da qui al 2050', per i quali si stima un fabbisogno finanziario di 50 miliardi di euro.

"Quando ci avviciniamo a un periodo con tante sfide energetiche, avere un unico azionista permette di avere un completo allineamento su una visione a lungo termine", ha detto il nuovo numero uno di Edf, Luc Remont, che a fine giugno presentera' il nuovo piano industriale della societa'.

E questa sara' la prima tappa chiave per valutare il percorso di rilancio di Edf.

Che

(RADIOCOR) 08-06-23 18:34:25 (0584)ENE,UTY 3 NNNN

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