*** Tlc: Viola, Ue chiede a Governo chiarimenti su norme rete unica
Contenute in art.50ter Codice comunicazioni elettroniche (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 15 nov - Faro della Ue sulla norma che prevede alleggerimenti regolatori in caso di aggregazione volontaria delle reti in fibra in un unico operatore non verticalmente integrato, ovvero l'articolo 50 ter del codice delle Comunicazioni elettroniche modificato l'anno scorso. La Commissione Ue "ha chiesto allo Stato italiano che spieghi come funzioni il nuovo articolo 50 ter. Siamo in attesa di una risposta", ha annunciato Roberto Viola, direttore generale Dg Connect della Commissione europea. In particolare, come ricostruito da Radiocor, la Commissione chiede se il profilo dell'operatore non verticalmente integrato, di cui al nuovo articolo 50 ter, sia pienamente coerente con la figura di operatore wholesale only (cioe' presente solo nel mercato all'ingrosso e non anche nel retail) prevista dal codice europeo varato a dicembre 2018. Viola e' intervenuto al convegno organizzato dall'associazione Adec alla Luiss, a cui hanno partecipato operatori e regolatori. Franco Bassanini, presidente di Open Fiber, Giovanni Pitruzzella, ex presidente dell'Antitrust, il professore Gustavo Olivieri e il professor Eugenio Bruti Liberati (solo per citarne alcuni) hanno concordato sulla bocciatura dell'ipotesi di operatore unico che integri rete e servizi, superata dall'arrivo sul mercato di Open Fiber in concorrenza all'incumbent Tim. Nel caso cioe' si arrivi a una fusione tra le reti di Tim e Open Fiber, questa deve realizzare un operatore non verticalmente integrato. L'alternativa, ha chiarito Bassanini, e' la concorrenza infrastrutturale. Aldo Bisio, ad di Vodafone Italia, ha sottolineato che la concorrenza infrastrutturale e' preferibile e, nel caso di creazione di un operatore unico, questo non deve essere sotto il controllo di Tim e deve essere 'wholesale only'. Carlo Nardello, direttore strategie di Tim nell'occasione ha annunciato invece la possibilita' del gruppo di avviare nuove iniziative di coinvestimenti nella copertura in fibra, alla luce proprio del nuovo codice europeo. Il nuovo codice europeo deve essere recepito dall'Italia entro il 2020 e indica, tra l'altro, l'alleggerimento degli obblighi regolamentari sull'operatore dominante in caso di impegni di coinvestimento nelle nuove reti e per le imprese attive solamente nel mercato all'ingrosso-wholesale only. Il comma 4 bis dell'articolo 50 ter, su cui la Ue vuole chiarimenti, prevede che "qualora il trasferimento dei beni relativi alla rete di accesso appartenenti a diversi operatori sia finalizzato all'aggregazione volontaria dei medesimi beni in capo a un soggetto giuridico non verticalmente integrato e appartenente a una proprieta' diversa o sotto controllo di terzi indipendenti, ossia diversi da operatori di rete verticalmente integrati" l'Autorita' "determina adeguati meccanismi incentivanti di remunerazione del capitale investito, tenendo conto anche del costo storico degli investimenti effettuati in relazione alle reti di accesso trasferite, della forza lavoro dei soggetti giuridici coinvolti e delle migliori pratiche regolatorie europee e nazionali adottate in altri servizi e industrie a rete".
Simona Rossitto
(RADIOCOR) 15-11-19 18:37:30 (0522)NEWS 3 NNNN